Eremo di San Salvatore

L

a data (ma non l'anno) della consacrazione di quella che in origine era solo una piccola chiesa è riportata in una antica iscrizione del sec. XI "VIII Kal. Martij Dedicatio istius ecclesiae ad honorem S.ti Salvatoris. et S.tae Mariae V. et S.ti Jacobi et Xfori M. et S.ti Nicolai."(dedicato ai santi Salvatore, Maria, Giacomo, Cristoforo e Nicola)(1).

Nel 1139 da un breve di Innocenzo II "si rileva che questo fin da quei tempi era un eremo spettante alla Compagnia di S. Croce di Fonte Avellana, diocesi di Gubbio". Lo stesso Papa, in altri brevi che ne confermano il possesso all'Avellani, chiama l'eremo "in comitatum Perusino Eremus S. Salvatoris de Montemalbo in ecclesia villis".

Nel 1218 Onorio III confermata ancora la chiesa al priore di Avellana Rainaldo(1)*1.

Nel 1332-34 il rettore "domino Guillelmo" assolve al pagamento delle decime per la diocesi di Perugia per la "ecclesie S. Salvatoris hermitarum Montis Malbis"(2).

Il 28 Novembre 1393, Perugia concede questo luogo ai frati Francescani del Monte (Monte Malbe) denominati di S. Maria del Sasso(1)*2.

Il monaco Olivetano in Monte Morcino Angelo Romani, nel 1507 passò tra i monaci dell'Avellana come priore di S. Salvatore. In seguito rinunciò al priorato di S. Salvatore per tornare con i monaci Olivetani che però mantennero il controllo sull'eremo(1). Nel 1523 S. Salvatore è ancora degli Olivetani(3).

Nel 1548 il monaco dell'Avellana Evangelista Bruni aprì una causa contro gli Olivetani di Monte Morcino per una pensione annua mai pagata ma che questi gli dovevano come prova della legittima soggezione dei priori di S. Salvatore agli Avellani. nel 1559 la sentenza decretò illegittima l'assegnazione di S. Salvatore ai monaci Olivetani e ne confermo il possesso ai monaci Avellani(1).

Nel dicembre del 1569 Pio V soppresse la congregazione Avellana e tutti i loro priorati, compreso S. Salvatore, vennero ridotti a commenda(1)*3.

Alla fine dell'Ottocento il complesso era ancora annoverato tra le spettanze del Seminario vescovile finché, già al principio del sec. XX come beneficio semplice, viene acquistato da un possidente locale(3).

Nel 1902 si ricorda che nella antica piccola chiesa, che gia allora non c'era più, il 9 novembre si celebrava la festa della dedicazione della Basilica di S. Salvatore e che "Dell'eremo, del monastero e della chiesa (con tutti e due questi titoli si trova enunciato nelle antiche carte) non rimangono che pochi avanzi, oggi ridotti ad uso di fabbricato colonico"(1).

Grazie alla sensibilità ed alla passione degli attuali proprietari che il complesso, pietra su pietra, con fedeltà e rigore, intorno alla metà degli anni Settanta, venne riportato all'antico splendore. Il 9 novembre 1977, giorno dedicato al SS. Salvatore, venne celebrata la riconsacrazione della chiesa e l'inaugurazione del Romitorio, che ritornò ad essere, come in passato, punto di riferimento per preghiera e meditazione(3).

Ricerca e sintesi

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Fonti

(1) Memorie storiche e amministrative del comune di Corciano.

(2) Rationes decimarum Italiae.

(3) Il Gruspigno - 2009, Alberto Trombetta.

Note

*1 Si riporta della concessione di Arrigo VI del 1186 dei territori del contado fatta a Perugia, nella quale però si esclude il Monastero di S. Salvatore, ma molto probabilmente il riferimento è quello di Montecorona.

*2 Titoli e i meriti della concessione tra i monasteri (o eremi) di S. Salvatore e di S. Maria del Sasso (detti "fraticelli" o appellati come "Frati eretici"(3)), non sono chiari.

*3 E' riportata anche una lista dei commendatari religiosi fino al 1620.

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