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  • Pieve di Santa Fermina
  • Proculiano e Colle San Cristoforo di Monte Tezio

Pieve di Santa Fermina

La chiesa

S

anta Fermina (o Firmina), alla quale è stata dedicata la chiesa ed il borgo con il titolo di "Pievania"(1) oggi "La Pievuccia", fu martire cristiana del sec. III e Patrona di Amelia*1.

Con il termine "plebs" (pieve) si indica una struttura religiosa provvista di fonte battesimale e dotata di una circoscrizione territoriale ad essa soggetto dal punto di vista amministrativo e religioso.

La prima notizia della "plebs Sancte Firmine" come chiesa, si ha nel diploma di Federico I del 1163 con il quale la si conferma soggetta al vescovo di Perugia(2).

Nel 1172 il monastero di S. Maria in Valdiponte ottiene in dono beni presso "plebem Sancre Firmine" e in altre zone circostanti(3).

Nel 1332-1334 si ha che il "plebano" "dompno Niccholao" della "plebis S. Fermine de porta S. Angeli", assolve al pagamento delle decime alla diocesi di Perugia(4).

Nel sec. XIV la chiesa di S. Fermina è citata in relazione alla villa di Santa Maria di Cenerente e nello stesso secolo "Ecclesia plebis Sancte Fermine" è tra le chiese dipendenti dall'episcopato perugino(5)(7).

Nel catasto del 1489, la chiesa di S. Cristoforo della villa omonima nel contado di porta S. Angelo, risulta avere 11 appezzamenti di terreno. Nello stesso documento sono incluse la "Ecclesia Plebis Sancte Formine de villa Sancti Cristofori" e la chiesa di S. Faustino, quest'ultima con 2 partite di terreno(5)(6).

Nal '500 si compila il catastino della chiesa di S. Firmina(1).

Nel 1559 si la parrocchia di S. Firmina è unita a quella di Santa Maria Maddalena in Cenerente(8); il Parroco doveva dire messa nella chiesa di S. Firmina ogni 15 giorni(1); i documenti parrocchiali almeno fino al 1860 riportano ambedue i titoli di S. Maria Maddalena e S. Firmina in Cenerente, successivamente i documenti sono intestati alla sola S. Maria Maddalena(8)(9).

Sin dal 1564 si conosce la presenza del fonte battesimale in S. Firmina, ma non si conosce la data di erezione. Nel 1577 viene ordinato di non battezzare più nella chiesa di S. Firmina ma solo in quella di S. Maria Maddalena di Cenerente; fino a questa data, S. Maria di Cenerente era in "auxilium" di S. Firmina alla quale anche le altre parrocchie vicine di Canneto, Capocavallo, Rabatta pagavano il "pleberium"(8).

Nel 1645 una parte delle reliquie della Santa Patrona di Amelia vengono donate al Duomo di Perugia e poi trasferite, con una grande festa, in parte alla chiesa di S. Maria di Cenerente e in parte in quella di S. Firmina(1). A inizio ottocento le reliquie della Santa risultano conservate nella chiesa di S. Angelo di Perugia (detto il Tempietto), forse provenienti proprio dalla chiesa di S. Firmina, evidentemente in decadenza*4.

Fino agli anni 80 del XX secolo si svolgeva la bellissima processione dell'Ascensione che partiva alle sette del mattino da Cenerente, arrivava alla Pievuccia (dove si faceva la messa e il pranzo), rientrava a Cenerente passando e sostando al "Castellaccio"; in tutto 10 chilometri tra i boschi e una intera giornata di festa(9).

Il borgo

La località detta "Plebs S. Firmine" è riportata nei primi elenchi delle comunità del contado perugino del 1258 e nella lista delle località del 1560 che devono pagare l'imposta straordinaria "impositio bladi"; nel 1282 in "villa Plebis S. Fermine" sono censiti 15/12 focolari (famiglie); nei successivi elenchi e catasti a partire dal 1370 la Pieve di S. Fermina è assente e forse unita alla "villa S. Marie Rivi Cenerentis"(5); è invece certo che nel sec. XV la pieve faceva parte del distretto di "villa Collis S. Christofori"(1)(5)*2. "v. S. Cristofori de Monte Tiezo" compare per la prima volta nei censi dal 1282 con 11 focolari*3, nel 1439 ne ha 12 e nel 1501 ha 6 focolari(5).

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) Belforti-Mariotti.

(2) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

(3) Le più antiche carte dell'abbazia di S. Maria Val di Ponte.

(4) Rationes decimarum Italiae.

(5) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(6) san.beniculturali.it

(7) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV

(8) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

(9) cenerente.altervista.org Claudio Maccherani.

Note

*1 Riporto una sintesi di quanto si narra in ('Vite de' Santi e Beati dell'Umbria') che differisce in alcuni punti dalla Passio sintetizata in ('Il corridoio bizantino e la via Amerina In Umbria nell'alto medioevo'):

Fermina era una nobile romana figlia del Prefetto di Roma Calfurio; giovane credente in Cristo, deve allontanarsi da Roma per fuggire alle persecuzioni volute dall'Imperatore Diocleziano oltre che dai parenti e dalla mondanità e si trasferisce in un luogo solitario distante otto miglia da Amelia chiamato Agoliano.

Il Consolare e Prefetto di Amelia Olimpiade, in cerca dei cristiani come ordinato dall'Imperatore, conosce la giovane e bella Fermina e s'innamora di lei tanto da volerla sposare se solo avesse rinnegato Dio e offerto sacrifici agli Dei, ma lei si rifiuta; Olimpiade cerca di convincere Fermina prima tentandola e poi con la forza, ma il Signore interviene in sua difesa e punisce il Prefetto alle braccia e alle mani; Fermina si commuove per le sofferenze di Olimpiade e si offre di sanarlo se avesse accettato Cristo e dopo essersi fatto battezzare dal sacerdote Felice, Olimpiade guarisce; dopo quanto accaduto, novantotto familiari di Olimpiade si fanno battezzare da Felice.

Quando l'Imperatore Diocleziano conosce questo accaduto, invia ad Amelia un nuovo prefetto Magnezio che fa arrestare e uccidere Olimpiade.

Magnezio fa arrestare anche la vergine che nel frattempo era tornata al villagio di "Erubro d'Agoliano" e rifiutando fermamente i sacrifici agli Dei, viene fatta spogliare e flagellata in pubblico; Dio colpisce il braccio con il quale il carnefice Ursicino perquote senza pena la Santa e fa apparire un uomo che la veste; anche questa volta Fermina intercede per sanare il braccio di Ursicino che convinto da cio si fa battezzare dal Prete Valentino e poi arrestato da Magnezio, riceve dopo Fermina il martirio ad Amelia il 13 Gennaio del 303(?); Magnezio continua tormentare la Santa fino a che, straziata dai supplizzi, Santa Fermina muore vergine e martire il 24 novembra del 303. Il corpo della Santa rimane "per il Vico, o Borgo d'Erubro" nel villaggio di Agoliano presso il Tevere nel Territorio di Tenaglie fino a che nella notte un uomo di nome Honorio la prende e la seppellisce assieme a S. Olimpiade in un punto segreto di quel villaggio.

Dopo tante ricerche e preghiere, il luogo della sepoltura viene rivelato in sogno al Vescovo d'Amelia Pasquale nel 870; in onore di S. Fermina si costruisce un Tempio poi ingrandito a Cattedrale nella quale dal 1642 sono custoditi i corpi dei due Santi.

*2 Che la Pieve di S. Fermina entra a far parte del distretto di Colle S. Cristoforo è confermato dalla fonte(1); la fonte(5) riporta un testo del 1417 di un "Luca Andreoli della detta villa di Pantano dichiara di aver lasciato il contado da 1 anno, a causa della guerra, e di essere andato nel territorio di Gubbio; chiede di tornare con la moglie e 2 figli e di poter andare ad abitare nella villa di Colle S. Cristoforo, in loco dicto Sancta Firmina."(5); nei catastali del XV secolo si trova citata la "Ecclesia Plebis Sancte Formine de villa Sancti Cristofori"(6).

*3 Nel censo del 1282 la fonte(5) riporta distinte le comunità di "v. S. Cristofori de Monte Tiezo" e di "v. Collis S. Christofori" entrambe con 10/11 Focolari; queste sembrano essere la medesima località riportata due volte.

*4 Nella "Descrizione topologico istorica della città di Perugia" di Stefano Siepi del 1822, della chiesa si trova descritto: "Sul muro ai fianchi dell'altare in due nicchie fra pilastri sono due grandi reliquiari di legno inargentato con varie particelle di sacri corpi, e sott'essi due piccole urne con le ossa de' SS. Fermina e Saverino fanciulli martiri.".

Proculiano e Colle San Cristoforo di Monte Tezio

Il luogo

U

n tempo il vasto altopiano collinare a sud-ovest di Monte Tezio che comprendeva le odierne località di Compresso (o a monte Compresso Nuovo), Colognola, la Pievuccia (S. Firmina) e che confinava (o comprendeva) Canneto, era chiamato Proculiano; la su posizione è indicata abbastanza chiaramente nel contratto di cessione del Romitorio camaldolese di Monte Tezio al monastero femminile di S. Caterina di Perugia del 1258*1, nel quale si descrivono i suoi confini: "sicut trahit via, que venit de Megiana Superiori versus Proculianum, & ab inde subtus usque ad aliam viam, que venit de Proculiano, & vadit versus Forcellam, & revertitur ad pedem montis, ad locum, qui dicitur Lavacchi"(come la strada che viene da Migiana Superiore e va verso Proculiano, e da là scende ad un'altra strada che viene da Proculiano, e va verso Forcella, e ritorna a piedi del monte, in luogo detto Lavacchi)(1). Proculano era quindi a est del Romitorio e si estendeva a nord fin sopra Compresso Nuovo cioè dove arrivava la strada montana proveniente da Migiana Superiore (cioè dal castello di Procoio), la stessa che oggi, in parte strada e in parte sentiero, a sud del Tezio si percorre tra questi due punti.

Nell'area del perugino sono state trovate pure numerose iscrizioni in pietra con incisi nomi gentilizi d'età romana ("Proculeius", "Proculeiano", "Proculus" ecc.) potenzialmente associabili al nome di questo luogo (vedere anche Castello di Procoio)(2).

Le informazioni di quest'area tra i sec. XIII-XV sono poche e confuse; oltre a Canneto, si conoscono altre quattro comunità: Le due trattate a parte sono la pieve di S. Fermina, dal 1258 al 1282 (vedere Pieve di Santa Fermina), e la villa di Colognola dal 1260 (vedere Borgo Colognola); le altre due comunità sono villa S. Faustino e villa S. Cristoforo.

La comunità di "v. S. Faustini de Monte Teuze" è registrata solo nel censimento del 1282 con 6/7 focolari(famiglie)(3).

Anche la comunità di "v. S. Cristofori de Monte Tiezo" (oppure "Collis S. Christofori"*2) è registrata per la prima volta nel censo del 1282 con 10/11 focolari(3); "villa Collis S. Christofori" si trova negli elenchi dei borghi di Perugia nel 1370(3), nel 1380 "villa Collis sancti Christophori", nel 1410 "Villa del Colle de San Cristofano" con 71 bocche, nel 1428 e nel 1429(4); nel 1438 e 1439 in Colle S. Cristoforo si contano 10/12 focolari, dal 1456 al 1501 i focolari sono 7/6(3); Colle di S. Cristoforo è quasi sempre definita villa (o "loco") e solo nel 1496 castello, forse riferendosi a uno dei vicini castelli di Canneto o Procoio. Nei censimenti pontifici del sec. XVII e successivi Colle S. Cristoforo è assente.

Le chiese

San Faustino. La chiesa di S. Faustino potrebbe essere quella che, assieme a S. Lorenzo in Caiano (o di Monte Nero) e a S. Cristoforo "ecclesiam Sancti Faustini, Sancti Cristofori et Sancti Laurentii in Caiano", sono elencate tre le chiese confermate al vescovo di Perugia nelle bolle di Alessandro III nel 1169 e di Clemente III nel 1189(5).

Tra il 1332 e il 1334 "domino Paulo" è il rettore della "ecclesie S. Faustini de Procolciano" e per essa paga le decime alla diocesi di Perugia(6).

Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Faustini de Precolliano" in P.S.A., risulta dipendente dalla chiesa di S. Lorenzo della Rabatta che a sua volta dipendeva dal vescovo di Perugia(3)(7).

Nella registrazione catastale del 1489, la "Ecclesia Sancti Fustini de villa Sancti Cristofori" risulta avere 2 partite di terreno(3)(8); nello stesso anno e nella stessa località "de villa Sancti Cristofori" si hanno le registrazioni delle chiese di S. Cristoforo e di S. Fermina(3)(8).

Nel 1564 si conosce che alla chiesa di S. Lorenzo in Rabatta erano unite alcune chiese del posto che sono: S. Maria dei Gatti (di "villa Gactis"(3) a est dell'Oscano); S. Maria di Bocca di Porco (probabilmente "S. Martino di Porchoboccha"(3), dipendente da S. Lorenzo della Rabatta, non localizzata); S. Lucia di villa Rubbiano (ad est di S. Lorenzo in Rabatta); e in fine le chiese di S. Faustino di villa Colognola e di S. Cristoforo tra le Selve(9).

Dalla citazione della chiesa di S. Faustino nell'unione parrocchiale del 1564, si può immaginare che questa non doveva essere troppo lontana dalla villa (o Borgo) di Colognola.

San Cristoforo. Come per la chiesa di S. Faustino, anche quella di S. Cristoforo potrebbe essere una di quelle confermate al vescovo di Perugia nelle bolle di Alessandro III nel 1169 e di Clemente III nel 1189(5).

Tra il 1332 e il 1334 il rettore "domino Angelo" paga le decime alla diocesi di Perugia per la "ecclesie S. Christofori de porta S. Angeli"(6); è possibile che questa chiesa sia la 'nostra' di Proculiano*3.

Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Christofori de Precolliano" in P.S.A., risulta dipendente dalla chiesa di S. Lorenzo della Rabatta che a sua volta dipendeva dal vescovo di Perugia(3)(7)*4.

Nella registrazione catastale del 1489, la "Ecclesia Sancti Cristofori de villa Sancti Cristofori" risulta avere 11 appezzamenti di terreno(3)(8).

Come spiegato più dettagliatamente per la chiesa di S. Faustino, nel 1564 si sa che alla chiesa di S. Lorenzo in Rabatta erano unite alcune chiese del posto tra cui quella di S. Cristoforo tra le Selve(9); quasi certamente questa chiesa è la 'nostra' di S. Cristoforo di villa Colle S. Cristoforo (o Proculiano)*5.

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti.

(2) Antiche iscrizioni perugine.

(3) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(4) Documenti di storia perugina.

(5) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

(6) Rationes decimarum Italiae.

(7) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.

(8) san.beniculturali.it

(9) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

Note

*1 Una descrizione simile si trova anche in un precedente contrattoredatto 13 luglio 1214 tra il Comune di Perugia e i camaldolesi ('Codice diplomatico del Comune di Perugia, periodo consolare e podestarile').

*2 Nella lista delle comunità del 1282 presentata dalla fonte(3), sono riportati entrambi i nomi; ritengo essere la stessa villa indicata due volte com'è avvenuto per altre località come a esempio "v. S. Paterniani" sempre nel 1282.

*3 Nel 'Liber beneficiorum'(sec. XIV) sono riportate distintamente la "Ecclesia Sancti Christofori de Perusio porte Sancti Angeli" (che si trova in città ed è dipendente dalla chiesa di S. Angelo in P.S.A.) e la "Ecclesia Sancti Christofori de Precolliano"(7), mentre nelle 'Rationes decimarum'(1332-34) una delle due è assente ma non è chiaro quale(6).

Le uniche altre chiese indica abbastanza regolarmente 'di porta S. Angelo' nelle 'Rationes decimarum' sono quelle di S. Donato e di S. Fortunato(6); una chiesa di S. Donato era anche nel vicino distretto di Canneto, ma quasi certamente la chiesa di S. Donato di P.S.A. è quella che si trovava in città(3); la chiesa di S. Fortunato di P.S.A. con rettore Bartolo è a volte registrata come "de Perusio"(6) e quindi anche questa era in città.

La ragione che mi fa credere, ma non ne sono certo, che la "ecclesie S. Christofori de porta S. Angeli" in 'Rationes decimarum'(6) sia la "Ecclesia Sancti Christofori de Precolliano" in 'Liber beneficiorum'(7) è che in entrambi i registri si ha la medesima libra, cioè dieci, così come per la chiesa di S. Faustino, cioè venti; un'altro motivo è che nelle 'Rationes decimarum' anche le chiese di S. Faustino e di S. Fermina sono a volte registrate come "de Porta S. Angeli"(6).

*4 La fonte(7) considera la chiesa di S. Cristoforo di Procolciano la stessa di Prozonchio e cosi anche la fonte(6) nell'indice; questo evidentemente non è corretto anche per il fatto che nel 'Liber beneficiorum' riportato dalla stessa fonte(7), le tre chiese sono elencate distintamente: "Ecclesia Sancti Faustini de Precolliano", "Ecclesia Sancti Christofori de Precolliano"(dipendenti da S. Lorenzo di Rabatta) e "Ecclesia Sancti Christofori de Porçonchio"(dipendente dal monastero di S. Pietro).

*5 Alla chiesa di S. Lorenzo di Rabatta vengono unite tutte chiese a lei vicine; le altre chiese nei paraggi che hanno il titolo di S. Cristoforo sono quelle di Sesse, di Cordigliano e di Prezzonchio, che hanno però tutte una propria storia distinta da quella di S. Lorenzo di Rabatta(9).

Un'altra chiesa detta "tra le Selve" è quella di S. Nicola in Val di Rosa presso Lisciano Niccone(9), quindi in un luogo troppo lontano da S. Lorenzo di Rabatta.

Ricordo in fine che le chiese di S. Cristoforo e S. Faustino "de Precolliano" risultano entrambe dipendenti dalla chiesa di S. Lorenzo di Rabatta sin dal sec. XIV(3)(7), si può quindi essere certi che ad essere unita a S. Lorenzo sia nessun'altra che S. Cristoforo "de Precolliano".

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Coordinate GPS 43.167718, 12.354676

Chiesa della Pievuccia o Pieve di Santa Firmina (o Fermina)
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La Pievuccia