Indice
Il borgo
S
anta Fermina (o Firmina), alla quale è stata dedicata la chiesa ed il borgo con il titolo di "Pievania"(1)(oggi "La Pievuccia"), fu martire cristiana del sec. III e Patrona di Amelia*1.La località detta "Plebs S. Firmine" è indicata nei primi elenchi delle comunità del contado perugino del 1258 e nel 1560; nel 1282 in "villa Plebis S. Fermine" sono censiti 15/12 focolari (famiglie); nei successivi registri del sec. XIV la Pieve di S. Fermina è assente e forse unita alla "villa S. Marie Rivi Cenerentis"(2); è invece certo che nel sec. XV la pieve faceva parte del distretto di "villa Collis S. Christofori"(1)(2)*2. "v. S. Cristofori de Monte Tiezo" compare per la prima volta nei censi dal 1282 con 11 focolari*3, nel 1439 ne ha 12 e nel 1501 ha 6 focolari(2).
La chiesa
Con il termine "plebs" (pieve) si indica una struttura religiosa provvista di fonte battesimale e dotata di una circoscrizione territoriale ad essa soggetto dal punto di vista amministrativo e religioso.
La prima notizia della "plebs Sancte Firmine", come ente religioso, si ha nel diploma di Federico I del 1163 con il quale la si conferma soggetta al vescovo di Perugia(3).
Nel 1172 il monastero di S. Maria in Valdiponte ottiene in dono beni presso "plebem Sancre Firmine" e in altre zone circostanti(4).
Nel 1332-1334 si ha che il "plebano" "dompno Niccholao" della "plebis S. Fermine de porta S. Angeli", assolve al pagamento delle decime alla diocesi di Perugia(5).
Nel sec. XIV, presso Santa Maria di Cenerente, la "Ecclesia plebis Sancte Fermine" è in elenco tra quelle dipendenti dall'episcopato perugino(2)(6).
Nel catasto del 1489, la chiesa di S. Cristoforo della villa omonima nel contado di porta S. Angelo, risulta avere 11 appezzamenti di terreno. Nello stesso documento sono incluse la chiesa "plebis S. Formine" e la chiesa di S. Faustino, quest'ultima con 2 partite di terreno(2).
Nal '500 S. Firmina ha un proprio catasto di terreni(1).
Nel 1559 si ha che la parrocchia di S. Firmina è unita a quella di Santa Maria Maddalena in Cenerente(7); il Parroco ogni 15 giorni doveva dire messa nella chiesa di S. Firmina(1); i documenti parrocchiali riportano, almeno fino al 1860, di ambedue i titoli di S. Maria Maddalena e S. Firmina in Cenerente, successivamente i documenti sono intestati al solo titolo di S. Maria Maddalena(7)(8).
In S. Firmina si sa della presenza del fonte battesimale sin dal 1564 ma non si conosce la data di erezione. Nel 1577 viene dato l'ordine di non battezzare più nella chiesa di S. Firmina ma solo in quella di S. Maria Maddalena di Cenerente; fino a questa data, S. Maria di Cenerente era in "auxilium" di S. Firmina alla quale anche le vicine parrocchie di Canneto, Capocavallo, Rabatta pagavano il "pleberium"(7).
Nel 1645 una parte delle reliquie della Santa Patrona di Amelia sono donate al Duomo di Perugia e poi trasferite, con una grande cerimonia, in parte alla chiesa di S. Maria di Cenerente e in parte in quella di S. Firmina(1). A inizio ottocento le reliquie della Santa risultano conservate nella chiesa di S. Angelo di Perugia (il Tempio), forse provenienti proprio dalla chiesa di S. Firmina, evidentemente in decadenza*4.
Fino agli anni 80 del XX secolo si svolgeva la bellissima processione dell'Ascensione che partiva alle sette del mattino da Cenerente, arrivava alla Pievuccia (dove si faceva la messa e il pranzo), rientrava a Cenerente passando e sostando al "Castellaccio"; in tutto 10 chilometri tra i boschi e una intera giornata di festa(8).
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Belforti-Mariotti.
(2) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(3) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia.
(4) Le più antiche carte dell'abbazia di S. Maria Val di Ponte.
(5) Rationes decimarum Italiae.
(6) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV
(7) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.
(8) cenerente.altervista.org Claudio Maccherani.
Note
*1 Stando ai dati offerti dalla Passio, la vergine cristiana Firmina, figlia del prefetto Calpurnio, condotta nella casa del console Olimpiade, attratto dalla sua bellezza, avrebbe convertito quest'ultimo e quindi lo avrebbe fatto battezzare da un presbitero di nome Felice insieme a moltissimi membri della sua famiglia. Giunta notizia di questi fatti all'imperatore Diocleziano, Olimpiade viene rimosso dal suo incarico e sostituito da Megezio, che fa uccidere Olimpiade il giorno delle calende di dicembre. Successivamente Megezio fa arrestare la vergine cristiana, tornata nella casa paterna e la mette a morte il 24 di novembre. Firmina viene deposta presso la tomba di Olimpiade, "non longe miliario octavo a civitate Amerina", mentre il suo carnefice, Ursiano, recatosi presso i presbitero Valentino, riceve il battesimo. Catturato a sua volta da Megezio, Ursiano, dopo diversi giorni di carcere, viene condotto a Ravenna e lì messo a morte il giorno delle idi di dicembre.(da "Il corridoio bizantino e la via Amerina In Umbria nell'alto medioevo").
*2 Che la Pieve di S. Fermina entra a far parte del distretto di Colle S. Cristoforo è confermato dalla fonte(1); la fonte(2) riporta un testo del 1417 di un "Luca Andreoli della detta villa di Pantano dichiara di aver lasciato il contado da 1 anno, a causa della guerra, e di essere andato nel territorio di Gubbio; chiede di tornare con la moglie e 2 figli e di poter andare ad abitare nella villa di Colle S. Cristoforo, in loco dicto Sancta Firmina."(2); negli archivi catastali del XV secolo (in "archiviodistatoperugia.it") si trova citata la "Ecclesia Plebis Sancte Formine de villa Sancti Cristofori".
*3 Nel censo del 1282 la fonte(2) riporta distinte le comunità di "v. S. Cristofori de Monte Tiezo" e di "v. Collis S. Christofori" entrambe con 10/11 Focolari; queste sembrano essere la medesima località riportata due volte.
*4 Nella "Descrizione topologico istorica della città di Perugia" di Stefano Siepi del 1822, della chiesa si trova descritto: "Sul muro ai fianchi dell'altare in due nicchie fra pilastri sono due grandi reliquiari di legno inargentato con varie particelle di sacri corpi, e sott'essi due piccole urne con le ossa de' SS. Fermina e Saverino fanciulli martiri.".
L
e informazioni dell'area a sud-ovest di Monte Tezio nei secoli XIII-XV sono poche e confuse. Quattro sono le comunità di cui si ha notizia:Le due località trattate a parte sono "Plebs S. Firmine" dal 1258 al 1282 e "villa Colongnole" dal 1260 al 1501(vedere Borgo Colognola)(1).
Le altre due comunità sono "v. S. Faustini de Monte Teuze" presente solo nel censo del 1282 con 6/7 focolari e "v. S. Cristofori de Monte Tiezo" nei censi dal 1282 con 10/11 focolari fino al 1501, come "Colle di S. Cristoforo", con 6 focolari(1); qui descrivo delle chiese di queste ultime due comunità.
Le chiese di S. Faustino e di S. Cristoforo sembrano essere quelle che, assieme a S. Lorenzo in Caiano (o di Monte Nero)("ecclesiam Sancti Faustini, Sancti Cristofori et Sancti Laurentii in Caiano"), sono tre le chiese confermate al vescovo di Perugia nelle bolle di Alessandro III nel 1169 e di Clemente III nel 1189(2).
Nel 1332-34 "domino Paulo" è rettore e paga le decime alla diocesi di Perugia per "ecclesie S. Faustini de Procolciano"(3); negli stessi anni il rettore "domino Angelo" paga le decime per la "ecclesie S. Christofori de porta S. Angeli"(3); la conferma che la chiesa di S. Cristoforo di Porta Sant Angelo sia quella in "Proculiano", è data dal fatto che le stesse chiese di S. Faustino e S. Fermina sono registrate a volte come "de Porta S. Angeli"(3)*2.
Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Faustini de Precolliano" e la "Ecclesia Sancti Christofori de Precolliano", localizzate in "Precolliano" in Porta S. Angelo, risultano entrambe dipendenti alla chiesa di S. Lorenzo della Rabatta a sua volta dipendente dal vescovo(1)(4).
Nel catasto del 1489, le chiese "plebis S. Formine", S. Cristoforo e S. Faustino sono tutte indicate in località Villa S. Cristoforo; la chiesa di S. Cristoforo risulta avere 11 appezzamenti di terreno, la chiesa di S. Faustino 2 partite di terreno(1).
Le due chiese cambiano di nuovo il nome delle località di appartenenza; nel 1564 si ha che alla chiesa di S. Lorenzo in Rabatta vengono unite alcune chiese del posto che sono: S. Maria dei Gatti (posta in "villa Gactis"(1) a est dell'Oscano); Santa Maria di Bocca di Porco (o forse "S. Martino di Porchoboccha"(1), dipendente da S. Lorenzo della Rabatta, non localizzata); Santa Lucia di Villa Rubbiano (ad est di S. Lorenzo in Rabatta); ed in fine San Faustino di Villa Colognola e San Cristoforo tra le Selve(5).
Le notizie sono molto frammentate e i nomi cambiano frequentemente, per questo la ricostruzione dei fatti può essere inesatta; a oggi non si conosce la loro posizioni, solo dall'unione parrocchiale del 1564 si intuisce che la chiesa di S. Faustino poteva essere presso Villa (o Borgo) Colognola.
Dai pochi indizi che si hanno, è possibile solo immaginare dove poteva essere la località chiamata Proculiano, cioè nell'altopiano collinare a sud-ovest di Monte Tezio compresa tra Compresso alto, Canneto, Colognola e la Pievuccia*3.
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(2) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia.
(3) Rationes decimarum Italiae.
(4) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.
(5) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.
Note
*1 Il nome di quest'area assomiglia molto al nome di una famiglia Etrusca "Proculeiano" o "Proculeius" che si trova inciso in delle iscrizioni su pietra(da "Antiche iscrizioni perugine").
*2 La fonte(4) segnala l'egualianza di Procolciano con Prozonchio fatta nell'indice dalla fonte(3). Questo evidentemente non è corretto anche per il fatto che nel "Beneficiorum" redatto dalla stessa fonte(4), sono presenti tutte e tre le chiese distinte: "Ecclesia Sancti Faustini de Precolliano", "Ecclesia Sancti Christofori de Precolliano"(dipendenti da S. Lorenzo di Rabatta) e "Ecclesia Sancti Christofori de Porçonchio"(dipendente dal monastero di S. Pietro).
La chiesa di S. Cristoforo di Porta S. Angelo non è da confondere con la "Ecclesia Sancti Christofori de Perusio porte Sancti Angeli" dipendente dalla chiesa di S. Angelo in P.S.A.(4) che si trova nella città(1).
*3 Negli "Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti" è riportato il contratto del 1258 di cessione del Romitorio camaldolese di Monte Tezio al monastero femminile di S. Caterina di Perugia. In questo contratto si descrivono (come in modo simile anche nel contratto di donazione del comune del 13 luglio 1214 ("Codice diplomatico del Comune di Perugia, periodo consolare e podestarile (1139-1254)")) i confini del fondo pertinente al Romitorio "in curia Montis neri", "in civitate Perusie"; il confine iniziava da "Megiana Superiori versus Proculianum", da li scende verso un'altra strada sempre proveniente da "Proculiano" e che arriva a "Forcellam", e torna lungo piedi della montagna (di Monte Tezio) a "Lavacchi"(?) vicino "Megianam". Questa descrizione ci informa della presenza di due strade che, a sud di Monte Tezio, da est giungevano a Proculiano: Una partiva da Migiana Superiore (oggi castello di Procoio), passava a nord del Romitorio e arrivava a monte di Compresso alto (forse nell'odierno parco attrezzato, in sintesi il percorso che anche oggi si percorre a piedi); l'altra più a valle, da Forcella passava a sud del Romitorio fino ad arrivare a "Proculiano".