E
' chiamato Castello di Coldericoli (o Collericoli) o Castello di Verecondo; nelle carte regionali è indicato come "La torre" e nelle carte IGM "V.lla Paoletti"*1.Verecondo Paoletti nasce a Ponte Felcino nel 1881, sposato con Teresa Corneli ma loro unione non diede figli. Si Laurea in Medicina nel 1906 a Firenze e in Scienze Agrarie a Perugia nel 1930. Entra a far parte della loggia massonica e partecipa alla guerra italo-turca del 1911, a quella in Libia, e al primo conflitto mondiale dove ottiene il grado di maggiore. Seppur liberale è tra i fondatori del partito Fascista; da consigliere provinciale di Perugia, nel 1924 è eletto deputato, ma nello stesso anno è espulso dal partito e rimosso da tutte le cariche in seguito a una contestazione fatta direttamente a Mussolini. La contrarietà alla partecipazione alla seconda guerra gli valse la nomina a Viceprefetto di Perugia nel '44. Paoletti esercita altri incarichi pubblici, tra cui importante esponente locale del partito Liberale, Presidente dell'Associazione Combattenti e presidente dell'Associazione Agricoltori.
Alcuni documenti sembrerebbero datare la presenza in questo punto di una torre o fortilizio del sec. XIII*2; dall'800 di proprietà della famiglia Paoletti, Verecondo Paoletti, e prima di lui il padre, ne stravolgono completamente l'aspetto.
Con l'aiuto di un paio di manovali di Fratticiola, Verecondo inizia l'impresa di costruzione (o ricostruzione) del castello che dura per oltre vent'anni, escluse le interruzioni dovute alle due guerre.
Testimonianze ricordano che la torre al centro del piazzale c'è sempre stata e sicuramente rappresenta la parte più antica del castello e che al primo piano della torre c'era una statua dorata della Madonna, incassata nel muro, verosimilmente per paura che fosse rubata.
Si ricorda inoltre che l'entrata è stata rifatta partendo dalla base come anche la struttura del castello era più bassa e soltanto più tardi è stata rialzata e sono stati costruiti i merli (in stile guelfo). Contemporaneamente a questi lavori, sono stati creati le cucine, le cantine e via di seguito.
Di Verecondo Paoletti si raccontano diversi aneddoti, dalle feste al castello che era abitato soprattutto in estate alle battute di caccia, dalla collezione di armi custodite nel castello, alle sue bizzarre abitudini; si ricorda della Peppa, custode e governante del castello.
Verecondo Paoletti muore nel 1974. Sino ad un paio di decenni dopo la morte, un custode riesce a salvare il salvabile. Quindi il castello, sia pur di proprietà dei Paoletti, è stato abbandonato a se stesso e opere vandaliche hanno distrutto gli interni, porte, finestre e altro ancora. Oggi il castello è proprietà di Francesco Paoletti, nipote di Verecondo (figlio di un fratello, domiciliato a Perugia, a Palazzo Bontempi).
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
Valentina Borgnini e Daniele Crotti ('Il Sentiero Francescano').
Francesco Brozzetti ('Il tezio.... e dintorni').
Note
*1 Un vicino e omonimo fortilizio lo si raggiunge... "Percorrendo la strada Gubbio-Perugia prima di giungere a Scritto, a sinistra, a poche decine di metri dalla strada è visibile l'antichissimo complesso dell'abbazia di S. Verecondo. Osservando bene questo complesso architettonico, si può constatare come il piccolo imposto della campane poggi su una torre. Era la torre del fortilizio costruito dal comune di Gubbio a protezione del monastero annesso."('Castelli, palazzi fortificati, fortilizi, torri di Gubbio dal secolo XI al XIV').
*2 Le fonti sembrano intendere che l'attuale castello sia stato costruito sui resti di un castello più antico, ma prove di questo non ce ne sono; come riportato alla nota*1, una "Turris S. Verecundi" era in tutt'altra parte.