Chiesa della Santissima Trinità

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i questo luogo si leggono diverse leggende, una di queste narra di Tagete, figlio di Auruno, alla guida dei popoli orientali "Arameni, Inigei, Grifoni" colonizza l'Italia e diviene signore in Toscana dove praticava l'arte dell'auruspicina studiata proprio in Toscana; "Aramei et Hebrei per Malot intendono indovino, angelo, nontiatore, e responsore.", per questo al nome di Tagete si aggiunge Malot, cioè Malot Tagete(1); si crede "che à lui [Tagete] fosse consacrato il vicino monte verso occidente [da Perugia], da lui detto Malot, o Maloz, poi per sincope proferito Malz, che vuol dire luogo de' responsi, e de' vaticinij; ma che finalmente có la prima voce corrotta fosse chiamato Montemalbo; e che sopra di quello fosse à lui eretto un tempio, dove egli rendeva gli oracoli, & i responsi, il qual tempio hora è consecrato alla Santissima Trinità"(2). Per quanto riguarda la ricorrenza della festa del posto si dice che "forse per una certa antica institutione ogn'anno tutte le domeniche di settembre, nel qual mese gli arabi, et gli egitij (come alcuni hanno detto) incominciano gli anni loro; percioche essi credettero, che l'mondo fosse stato creato da Dio nell'equinottio autumnale, perché in quel tempo gli arbori per lo più hanno i frutti loro sogliono tanto i cittadini, qanto i contadini nostri andare a schiera a visitare, et honorare quel tempio, et ivi con molte sorti di danze, & di musiche, con suoni di cetere, et di tamburi, e con ogni altra qualità d'istrumenti sonori, celebrar talmente quei giorni, che tutto l'monte par che dall'allegrezza si commuova, et ne risuoni."(3).
Chiesa della Santissima Trinità di Monte Malbe

Le prime notizie di questa chiesa sono incerte; si sostiene da alcuni che questa sia stata fondata dall'ordine camaldolese e che, con il nome di "Santissima Trinità di Monte Teccio", nel 1154 (o nel 1120(4)) è aggregata al monastero di S. Salvatore di Val di Castro nel fabrianese(5)*1.

La prima citazione certa della la chiesa della SS. Trinità si ha invece invece nella prima metà del sec. XIII quando Giovanni Toscolani, Vescovo di Perugia dal 1206 al 1231, concede alla "Ecclesie S.ti Trinitatis" una porzione di terra boschiva di cui è proprietario, situata nelle pertinenze di Corciano; questa disposizione viene poi confermata dal Vescovo successivo, Salvo Salvi, che nel 1242 concede in perpetuo alla comunità del castello di Corciano un'area boschiva sul versante occidentale di Monte Malbe ed eccettua i beni già concessi alle chiese della SS. Trinità di Monte Malbe e di S. Maria in Via presso Chiugiana(4)(6).

Nel 1332-34 vengono registrati i pagamenti delle decime da parte del rettore "dominus Franciscus" per la "ecclesie S. Trinitatis de Monte Albio" (oppure "Monte Malo" o "Monte Malbi") alla diocesi perugina(7). Nel sec. XIV, la "Ecclesia Sancte Trinitatis de Monte Malbo" è nell'elenco delle chiese dipendenti dall'episcopato perugino(8).

Nel 1341 "frater Paulutius Putii et frater Bartolus Putii, fratres loci Sancte Trinitatis de Monte Malbe porte Sancte Subxanne" (i fratelli frate Paoluccio "Putius" e frate Bartolo "Putius", nel luogo della SS. Trinità di Monte Malbe in P.S.S.) dichiarano, per mano del notaio "Andree magistri Putii notarli" (sembrano essere tutti e tre fratelli di sangue?!), di aver ricevuto due terze parti dell'elemosina annua concessa dal Comune di Perugia ai frati del vicino eremo di S. Maria del Sasso; due giorni prima lo stesso notaio aveva registrato l'accettazione del pagamento dell'altra terza parte da parte dei frati di S. Maria(9); Sembrerebbe quindi che i frati di S. Maria abbiano condiviso l'elemosina concessa a loro dal Comune con la parrocchia della SS. Trinità.

Nel sec. XV Giovanni di Angelo, chierico perugino, chiede di avere la cura della chiesa della SS. Trinità di Monte Malbe il cui frutto annuo è di 15 fiorini d'oro(!)(10).

Nel 1489 la chiesa della SS. Trinità in villa di Fontana è iscritta al catasto con due appezzamenti di terreno(11).

A partire dal 1550 fino al sec XVII a beneficio di questa chiesa sono eletti una serie di parroci; nel 1567 la si ricorda essere da molto tempo ridotta a beneficio semplice, cioè senza la cura delle anime e "di assai scarsa rendita"; sempre nel 1567 il Cardinale della Corgna unisce questa chiesa al Collegio del seminario dei Gesuiti ma l'anno successivo, nel 1568, lo stesso Cardinale la toglie al Collegio perché di scarsa redditività e la chiesa della SS. Trinità torna ad essere sotto la cura di parroci; fino al '700 ne era proprietaria è la famiglia Sambuci, poi passa in enfiteusi ad un Antonio Ricci(4).

Nel 1751-1800 si ricorda che era ancora viva l'antica tradizione di far festa solenne con gran concorso di popolo nella terza domenica di settembre (come si è raccontato nella nella leggenda sopra) e che gli edifici e i terreni annessi vengono mantenuti in buono stato dal proprietario enfiteuta di quel tempo(4).

Nel 1909 si ribadisce che la chiesa era a beneficio semplice(12); sempre nei primi del 900 si ricorda che in questo posto "C'è una casetta abitata da un colono. Addossata a questa c'è una piccola chiesetta che viene officiata nella terza domenica di settembre, il giorno della festività dedicata alla Santissima Trinità. Quel giorno non mancano le carovane dei perugini che arrivano fin lassù a piedi. Si ristorano con il vino contenuto nelle damigiane poste sopra un tavolino e con la porchetta allestita da qualche porchettaro. Il tiro al gallo richiama gli appassionati, sovente in cagnara con il pollare, che astutamente cerca di imbrogliare la gara."(13); nel 1957 si conferma ancora che "Si fa tuttora festa il giorno della SS. Trinità, che è l'unico in cui la chiesa viene aperta."(14).

Negli anni 50 del 900 è stata eseguita la sistemazione arborea e delle alberature; negli anni 60 è stato rifatto il pavimento e l'altare(15).

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) I cinque libri de le antichita de Beroso, sacerdote Caldeo.

(2) Delle memorie annali et istoriche delle cose di Perugia.

(3) Della historia di Perugia.

(4) Belforti-Mariotti.

(5) Vite de' Santi e Beati dell'Umbria.

(6) Studi sull'Umbria medievale e umanistica.

(7) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.

(8) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.

(9) I Fraticelli di montemalbe a Perugia nel secolo XIV.

(10) archiviodistatoperugia.it

(11) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(12) Memorie storiche e amministrative del comune di Corciano.

(13) Usi e Costumi nel Territorio Perugino agli inizia del '900.

(14) Chiese perugine dipendenti da monasteri (in Benedictina).

(15) chieseitaliane.chiesacattolica.it

Note

*1 Diverse fonti, tra cui le fonti(4) e(14), fanno riferimento a quanto riportato dalla fonte(5) che però, come spiego di seguito, risulta essere molto imprecisa e spesso in contraddizione.

Tra i monasteri camaldolesi elencati in varie parti dalla fonte(5), ci sono "la Trinità, e S. Maria di Monte Teccio" o anche solamente "la santissima Trinità di monte Teccio"; in Monte Tezio (cioè "Teccio") però, non si conosce nessuna chiesa con il titolo di SS. Trinita e per questa ragione si sostiene che in verità si volesse intendere di Monte Malbe.

L'unica chiese camaldolese conosciuta con il titolo di S. Maria presente in Monte Tezio è quella del Romitorio di Monte Tezio fondata con certezza nel 1214 dal monaco camaldolese Salimbene e non, come vien detto dalla fonte(5), nel 1248 dal Beato Martino, Generale di S. Salvatore di Val di Castro (vedere Romitorio di Monte Tezio); altra chiesa in Monte Tezio con il titolo di S. Maria è quella di Pieve Petroia, ma questa ha una sua storia particolare (vedere Chiesa di Santa Maria di Pieve Petroia).

Escludo anche che questa chiesa camaldolese di S. Maria possa essere quella di S. Maria "de Vallibus districtus fluminis" che la fonte(11) dice essere presso il Tezio ma che in realtà si trovava a nord-est del lago Trasimeno (in 'Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti' è citata come "S. Marie de Vallibus districtus castri Fluminis iuxta Lacum Transimenum").

Nella fonte(5) è scritto che le chiese edificate da S. Romualdo camaldolese dopo l'anno 1007 "...Nel territorio di Perugia eresse il Monastero di San Severo dentro la Citta, & i Monasterii di S. Agnese, e della Santissima Trinità, di fuori"; la stessa fonte(5) afferma in altra parte che il monastero di S. Agnese è stato costruito nel 1248 dal Beato Martino; per quanto riguarda la chiesa della SS. Trinità fuori Perugia non sembra essere quella che la stessa fonte(5) cita come "la Santissima Trinità di Monte Corona" (o Monte Acuto) di cui però non si hanno altre notizie e non può essere nemmeno quella in ('Dissertazione' di Roberto da Montecorona) che è localizzata in Pian di Nese ma che in realtà è quella di "Palliola"(Pallotta) che si trovava appena fuori le mura di Perugia e che con certezza è stata edificata nel 1209 (vedere Pian di Nese).

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