Chiesa di San Gricignano

Il Santo e Martire

G

ratiano (o Gratiniano) e Felino furono due valorosi soldati perugini che combatterono per Roma contro i Persiani e che convinti della bontà del cristianesimo, si convertirono e si fecero battezzare nel 248 dal Vescovo di Perugia S. Fiorenzo; dopo il martirio di S. Fiorenzo ordinato dal Proconsole di Perugia Promoto (o Proto), il nuovo Vescovo S. Decentio, Gratiniano e Felino continuarono l'opera di evangelizzazione fin quando il nuovo Prefetto Valeriano, succeduto a Promoto e futuro Imperatore, fa arrestare i novelli soldati di Cristo; con lusinghe e minacce Valeriano tenta di convincere i due a offrire sacrifici agli Dei e all'Imperatore sotto la pena della morte, così come prescritto dall'editto emanato da Decio Imperatore, ma senza riuscirci e anzi, le ferite inflitte dalle torture che miracolosamente guarivano, convincevano la gente della bontà di Cristo e di farsi battezzare da Decentio; arrabbiato per tutto ciò, il Prefetto ordina allora la loro decapitazione avvenuta il primo di Giugno del 253*1; i corpi dei martiri sono rimasti sepolti in un luogo segreto fino a quando non vengono trasferiti a Roma(1)(2)*2.
A sinistra S. Gratignano, a destra S. Antonio Abate. foto da iluoghidelsilenzio.it

Nel 984 le reliquie di Gratiniano e Felino sono trasferite al nuovo monastero di S. Benedetto di Arona nel milanese con il consenso di Papa Giovanni XIV e del Vescovo di Perugia Onesto. Nel 1715 alcuni frammenti dei corpi tornano a Perugia e riposti nella cappella del Comune a loro dedicata; vengono poi dichiarati protettori speciali della città e si decretò la loro festa il primo giugno; iscrizioni, dipinti e affreschi sono a loro dedicati nel palazzo comunale e nella Cattedrale di S. Lorenzo(3).

Si riferisce però che fino a poco dopo il 1613 a Perugia vi fossero poche o nessuna testimonianza della presenza dei due Santi Felino e Gratiniano e che anche per altre ragioni si hanno dubbi sulla loro reale identità(4)(5).

In verità v'è un'altra storia di un omonimo Santo fatto martire esattamente cinquant'anni dopo Gratiano e Felino: Nell'anno 297 S. Crescentino (o Crescenziano), cavaliere romano, avvia l'opera di conversione di Tiferno (Città di Castello) alla fede in Cristo con l'aiuto di "S. Gricciuiano" (o "Gricciano") e di altri compagni (Orfito, Giustino, Viriano, Esuperantio, Benedetto, Eutropio e Fortunato; non è chiaro se o chi di loro, oltre a S. Crescentino, fosse un soldato, nelle raffigurazioni S. Orfeto lo era ed è quindi probabile che lo fossero anche gli altri compreso il nostro "S. Gricciuiano") dando esempio di bontà e fede; contrariato da quanto sta accadendo, nel 303 l'Imperatore Diocleziano trasfersce Flacco, Presidente di Toscana e Umbria, a Tiferno per persuadere i Santi a rinnegare Dio e credere negli Dei; Flacco non riesce nell'intento e il primo giugno S. Crescentino subisce il martirio e dopo tre mesi e dieci giorni, il 10 settembre, dopo la carcerazione sono fatti martiri anche gli otto compagni assieme ad altri fedeli che vengono sepolti nell'isolata chiesa edificata in onore di S. Crescentino di Pieve de'Saddi (forse per questa ragione chiamata in origine Pieve de'Santi); 10 settembre del 1012 i corpi di "S. Gricciuiano" e di altri tre Santi vengono poi trasferiti dalla Pieve de'Saddi alla nuova Cattedrale di Città di Castello; per le commemorazioni dei Santi dei giorni feriali, il clero tifernate ha continuato a ricordare "S. Gricciuiano" e gli altri Santi suoi compagni fino al sec. XVI(1).

E' evidente che le due storie sono in molti aspetti coincidenti tanto da far credere che si riferiscono entrambe al medesimo Santo ricordato nelle due città, Perugia e Citta di Castello, con analoghi racconti postumi*3.

Le chiese

Chiesa di San Gricignano. La prima notizia della chiesa di S. Gratignano si trova nel diploma inviato dall'Imperatore Federico I Barbarossa del 1163 al Vescovo di Perugia al quale conferma la proprietà delle chiese compresa la cappella di "Sancti Griciniani"; le successive conferme sono di Papa Alessandro III nel 1169 "ecclesiam Sancti Griciniani" e di Papa Clemente III nel 1189(6).

Tra il 1332 e il 1332 "dompnus Munaldus rector ecclesie S. Griciniani de Porta S. Angeli" assolve al pagamento delle decime alla diocesi di Perugia(7).

Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Griccignani" è ancora indicata tra le dipendenze della Cattedrale perugina(8).

Nel sec. XV si conosce che la chiesa di S. Gratignano corrisponde come pagamento alla Cattedrale di Perugia 100 uova e "I tortam [e] IIII pullorum"(9).

La chiesa di S. Gricignano nella località di "castro S. Gricignani" è iscritta nel catasto del 1489 e proprietaria di 9 particelle di terreno(10).

Nel 500 questa chiesa registra i propri beni in un suo catastino(11).

Nel 1564 la parrocchia di S. Gricignano risulta essere unita alla parrocchia di S. Maria Assunta di Pieve Petraia(13).

Nel 1751-1800 si ricorda che nella chiesa, che si trovava fuori dal castello diruto, il 1 di Giugno si celebrava la festa del Santo titolare(11)*1.

Un'iscrizione su pietra che riporta la scritta "A.D. - 1786 - D.G.B.", ricorda sicuramente la data del rifacimento della chiesa(14).

Oggi la chiesa S. Gricignano è all'interno di una proprietà privata.

Chiesa di Sant'Egidio di Monte Tezio. Nel distretto di S. Gratignano era anche la chiesa di S. Egidio di Monte Tezio che viene descritta "posta nella sommità di detto monte"(11)*4.

Tra il 1332 e il 1332 ad assolvere al pagamento delle decime per la "ecclesia S. Gilii de Monte Titii" o "ecclesia S. Egidii de Monte Tetio" e per diverse altre chiese nel perugino per conto del rettore, "domino Anselmi", è una prima volta "domino Iacobo", in seguito un "Cecchus Loli" familiare di Anselmo(7). La sede principale di Anselmo doveva essere la chiesa della SS. Trinità di Preggio ma ovviamente si faceva aiutare da altri sacerdoti e laici per amministrare le altre chiese che tra loro erano distanti e alcune difficilmente raggiungibili, come anche S. Egidio.

Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Egidij de Monte Tetio" è nell'elenco delle chiese dipendenti dall'episcopato perugino(8).

Come risulta dai registri contabili, la chiesa di S. Egidio deve aver ricevuto per almeno 70 anni l'affitto dei i beni e dei frutti di Monte Tezio; nel 1452 il rettore di questa chiesa, d. Galeotto, riceve dalle comunità e uomini di villa S. Gricignano e di Pieve Petroja 12 mine di grano per il cottimo di Monte Tezio, dato in concessione dal Vescovo di Perugia Andrea Giovanni Baglioni(11). Queste notizie sembrano suggerire che nei secoli passati la chiesa perugina e probabilmente ancora prima quella romana (vedere Chiesa di Santa Maria di Pieve Petroia) esercitava un certo tipo di controllo sullo stesso Monte Tezio, oltre che sulle parrocchie circostanti.

Nel 1566 questa chiesa senza cura nel distretto di S. Gricignano è conferita dal Vescovo a Giovanni Paolo Baglioni, poi passa a Niccolò Bracceschi e alla su morte nel 1591, ad Alessandro Boccabella di Osimo poi nel 1597 è affidata a Filippo Bartella(11).

Il castello

"vila S. Graciani" è registrata nel primo censimento delle località del contado perugino del 1258, e ancora nel 1260 come "v. Sancti Griciniani" è nella lista delle comunità chiamate a pagare l'imposta straordinaria "impositio bladi"; nel censo del 1282 sono contati 26 focolari(famiglie)(10); "villa S. Gricignani" è riportata in altre liste del 1370(10), 1380, 1410 con 40 bocche, 1428 e 1429(12); dal 1438 al 1469 S. Gricignano è sempre identificato come castello e si contano dai 9 agli 11 focolari ad eccezione del 1469 in cui è definito "loco"; dal 1495 al 1501 in questo castello si contano dai 18 ai 21 focolari(10). Nelle intestazioni catastali gli uomini indicano come luogo di residenza "castro Sancti Griccignani" (e non villa) a partire dal 1454(15).

Nel 1429 i Priori concedono "a gli huomini della villa di S. Gricignano Contado di Perugia di potere nell'istesa loro villa edificare un castello di quella capacità, & grandezza, ch'essi havessero giudicato essere atto a ricevere tutte le loro famiglie."(16).

Nel 1437 il Consiglio decide di aiutare gli uomini di Marsciano a riparare il loro castello, "come pur'allhora fatto s'era con gli huomini di San Griccignano, che domandando aiuto per il compimento della fabrica del Castello, ch'essi facevano, fu loro conceduto cinquanta fiorini simili, da cavarsi da fuochi, ch'essi alla Città pagavano."(16).

Nel 1455 la città condona gli uomini di S. Gricignano di 25 fiorini del sussidio per impiegarli nel riattamento di un barbacane e del ponte nel loro Castello(11).

Nel 1489 il Legato ordina il confinamento di numerosi banditi e sobillatori; su istanza del Baglioni i contadini di S. Gricignano sono incaricati di vigilare su quattro uomini non colpevoli di reati, quindi non relegati, ma sospetti(16).

Nel 1751-1800 il castello viene descritto diruto(11)*5.

Nei censimenti delle comunità del territorio di Perugia successivi al sec. XVI, il borgo di S. Gracignano è citato solo in quello del 1772(17).

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) Vite de' Santi e Beati dell'Umbria.

(2) Delle memorie annali et istoriche delle cose di Perugia.

(3) Descrizione topologico istorica della città di Perugia.

(4) De Santi martiri Fedele, Carpoforo, Gratiniano, e Felino.

(5) La chiesa di Perugia nel primo millennio.

(6) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

(7) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.

(8) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.

(9) Pievi e parrocchie dipendenti dal capitolo della Cattedrale di Perugia nel secolo XIII.

(10) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(11) Belforti Mariotti.

(12) Documenti di storia perugina.

(13) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

(14) San Giovanni del Pantano e il suo intorno.

(15) san.beniculturali.it

(16) Della historia di Perugia.

(17) Diario perugino ecclesiastico e civile.

Note

*1 La fonte(3) dice che la festa dei SS. Felino e Gratiniano è il 17 giugno, le fonti(11)(1)(4) il 1 giugno.

La fonte(1) data il martirio il primo di Giugno del 253, ma deve essere avvenuto due o tre anni prima; Decio è imperatore dalla primavera del 249 al luglio del 251 e il suo editto contro i cristiani è emanato nel marzo/aprile del 250; pare poi certo che sotto Decio, Valeriano abbia ricoperto importanti funzioni amministrative; nel 253 Valeriano è governatore della Rezia e in luglio/settembre è acclamato Imperatore dai suoi soldati('Wikipedia').

*2 Questo passaggio non è molto chiaro; le fonti(2) e(4) affermano ad esempio, che i corpi dei Santi furono trasferiti direttamente da Perugia ad Arona.

*3 Come conferma la fonte(5), i nomi e i racconti dei Santi, specialmente di quelli vissuti nei primi secoli dopo cristo, spesso subiscono mutamanti in base al luogo e al tempo in cui sono ricordati; la fonte(5) a esempio evidenzia i possibili legami tra i Santi Felicissimo, Felicissima e Felino.

*4 L'ubicazione della chiesa di S. Egidio non si conosce, l'unico luogo nella sommità di Monte Tezio dove è possibile immaginare che fosse, è nel pianoro della Parete Bellucci, dove si trovano appunto delle rovine (coordinate GPS 43.19999, 12.34580, vedere Ruderi presso Parete Bellucci).

*5 Poco a sud-ovest della chiesa nelle carte IGM c'è un vocabolo chiamato "il Castello" (coordinate GPS 43.19953, 12.32867).

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