Chiesa di Santa Maria di Pieve Petroia

La chiesa

C

hiesa di Santa Maria di Pieve Petroia. Da alcuni si ritiene che in questo luogo vi fosse anticamente una corte di giustizia "Pretoria" e che da essa derivi il nome di questa pieve "Petroia"(1); "Petronia" o "Petronio" è pure il nome gentilizio familiare etrusco e romano ricorrente in diverse iscrizioni su pietra e diffuso in Perugia e in Umbria, Toscana e Sabina(2)(3); il termine "Petriani" o "Petroniano" pare usato anche per indicare l'appartenenza a Pietro(3) e nel caso di questa pieve potrebbe essere a S. Pietro in Roma.
Pieve Petroia nel Catasto Gregoriano, da 'San Giovanni del Pantano e il suo intorno'

In un censimento romano del sec. XII, forse compilato attingendo a documenti più antichi, si legge che incluso nel "patrimonia Romanæ Ecclesiæ in Comitatu Perusino"(patrimonio della Chiesa di romana nel comitato perugino) era, tra gli altri beni, la "Massa de Monte Teuzo" e la "Massa Sanctæ Mariæ in Petrojo"(4); queste citazioni, e in particolare quella generica e apparentemente omnicomprensiva di "Massa de Monte Teuzo", sembrano indicare che prima del sec. XII, Roma avesse un sostanziale controllo dei Monte Tezio*1. Un secondo censimento pontificio della fine del sec. XII, riporta sotto il controllo diretto romano solamente la chiesa di S. Pietro di Monte Tezio (di Migiana)(4).

Un'apparente conferma di quanto si indica nel secondo censimento romano, è un diploma dell'imperatore Federico Barbarossa del novembre del 1163 con il quale si conferma al Vescovo di Perugia il possesso delle sue chiese tra cui anche la "plebs de Petroio"(5)*2.

Nel 1260 la "Plebs de Petrorio" in Porta S. Angelo è uno degli enti religiosi nel rione di Porta S. Angelo tenuti a pagare l'"impositio bladi", un'imposta straordinaria richiesta per fronteggiare la carestia(6).

Nel 1266 si legge che il controllo della Pieve (come ente religioso) si estendeva anche nel "districtu et territorio castri Preitilli in pleberio plebis Petrorii"(distretto e territorio di Castel Pretino, "pleberio" di Pieve Petroia)(7).

Tra il 1332 e il 1334 "dompnus Marcus plebanus..." assolve al pagamento delle decime alla diocesi perugina per la "...plebis de Pretorio"(8).

Nel sec. XIV tra le chiese dipendenti dall'episcopato è anche la "Ecclesia plebis Sancte Marie de Petrorio"(9).

Nel 1489 per la chiesa di S. Maria "dicta la Pieve", sono registrati a catasto 8 pezzi di terra(6); nel 500 la pieve compila il catasto personale dei suoi beni(1).

Nel 1564 alla parrocchia di S. Maria di Pieve Petroia risulta unita quella di S. Gricignano(11) e di S. Angelo di Castel Pretino(10). Sempre nel 1564 si ha notizia dell'esistenza del fonte battesimale(11).

Nel 1577 si conosce che a questa pieve pagavano il "pleberium" le chiese parrocchiali di Pantano, Antognolla, Monestevole, Prugneto, S. Donato (di Caligiana), S. Bartolomeo dei Fossi, S. Giovanni della Costa in Monte Acuto e di Racchiusole(11).

Nel 1714 viene costruita la nuova chiesa(11).

Si trova confermato ancora che limiti di Pieve Petroia erano anche le parrocchie di S. Gricignano, di S. Angelo e anche di S. Maria di Castel Pretino, quest'ultime entrambe nel 1751-1800 sono descritte dirute; sotto la pieve era pure un'altra piccola chiesa di S. Martino di Castel Pretino che faceva parte della commenda di S. Luca e che nel 1793 viene ceduta come tenuta assieme ai terreni a lei annessi(1).

Dal 1907 al 1999 in Pieve Petroia è registrata l'attività della Compagnia del Santissimo Sacramento(12); l'opera di quest'ente consisteva nella preghiera comune quotidiana, nel compimento di opere caritatevoli e nella partecipazione attiva nelle processioni.

Tra il 1920 e il 1949 presso la parrocchia di Santa Maria Assunta in Pieve Petroia ha sede la Fraternità del Terz'Ordine francescano secolare di cui però non si hanno notizie(12).

Nel 1925 si restaura la facciata a capanna e la chiesa viene tinteggiata; nel 1934 il campanile viene rinnovato con tre campane e nel 1939 si esegue la manutenzione del tetto(10).

Nell'atto di compravendita della tenuta "Colle del Cardinale" da Cesaroni-Venanzi a Parodi del 1929, si specifica che i terreni della tenuta presso Monte Tezio che erano soggetti al diritto oneroso di pascolo nei confronti di 5 privati e 3 parrocchie tra cui Pieve Petroia, sarebbero stati svincolati da tali diritti(13).

Dal 1937 in questa parrocchia era attiva la Congregazione della dottrina Cristiana che aveva il principale compito di preparare i bambini alla prima comunione(12).

Nel 1987 la Parrocchia di S. Maria di Pieve Petroia viene soppressa e le competenze sono passate alla parrocchia di San Giovanni Battista in San Giovanni del Prugneto(10).

Il distretto

Un manoscritto ci informa che nella località Palazzetto presso Pieve Petroia (il vocabolo 'Il Palazzetto' coordinate GPS 43.19772, 12.33271), v'era un "antichissimo Bagno Sacro", forse un edificio sacro, o termale, o un complesso monumentale fontana-santuario delle Ninfe (divinità delle acque) probabilmente risalente a una fase tardo repubblicana o alto imperiale, e un "antichissimo letto stradale", un'arteria viaria forse appartenente a un tracciato ancora più antico, che da Cenerente passava per Compresso, Pieve Petroia, Pantano ecc.(14).

Una prima notizia del distretto di Pieve Petroia risale al 1244 in un atto di accusa di furto compiuto da tre uomini originari "de plebe Petrorie"(7)

Nel 1258 la comunità di "villa Plebis Pletoi" è registrata nel primo censimento dei borghi e castelli del contado di Perugia e due anni dopo, nel 1260, "v. Plebis Petrorie" è tra le località perugine tenute a pagare l'imposta straordinaria "impositio bladi"; nel 1282 in pieve Petroia sono censiti 16 focolari(famiglie)(6); "villa Plebis Petrorii" è tra le comunità perugine elencate nel 1370(6), 1380, 1410 con 26 bocche, 1428 e 1429(15); nel 1438 e 1439 nella villa di Pieve Petroia si contano 6 focolari e dal 1459 al 1501 i focolari sono 9/11; dal 1459 al 1501 la pieve è sempre definita villa o "loco" e solo nel 1496 castello(6)*3.

Nel 1296 viene proposto e deliberato in consiglio di fare valutare da dei periti se era possibile condurre agevolmente l'acqua delle vene di Pieve di Petroja a Perugia o nei dintorni(1).

Nel 1656 in "Pieve di Petria" si contano 138 anime, nel 1701 170 anime e nel 1736 in "Pieve Petroja" ci sono 175 anime; nel 1829 le anime sono 267, nel 1861 in "S. Maria di Pieve Petroja" vivono 278 individui in 31 famiglie e case(16).

Nella perizia commissionata nel 1953-54 dalle sorelle Parodi per separare i beni della tenuta "Colle del Cardinale", si legge che la tenuta era fornita di "una buona sorgente di acqua potabile" presso Pieve Petroia, che "con una conduttura metallica" riforniva "la Villa e tutti i vari edifici adiacenti, compresi 7 e 8 colonici e quelli della Badìa", e di una "altra sorgente al Palazzetto" per "altre case coloniche"(13).

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) Belforti-Mariotti.

(2) Antiche iscrizioni perugine/Delle memorie annali et istoriche delle cose di Perugia/Storia di Perugia dalle origini al 1860 - fino al 1494.

(3) La chiesa di Perugia nel primo millennio.

(4) Antiquitates Italicae Medii Aevi.

(5) Le più antiche carte della cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

(6) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(7) Repertorio delle famiglie e dei gruppi signorili nel perugino e nell'eugubino tra XI e XIII secolo.

(8) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.

(9) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.

(10) chieseitaliane.chiesacattolica.it

(11) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

(12) Archivi Siusa.

(13) Tenuta Colle del Cardinale.

(14) Il Tezio racconta.

(15) Documenti di storia perugina.

(16) La popolazione dello Stato Romano/Indice alfabetico di tutti i luoghi dello stato pontificio/Topografia statistica dello stato pontificio.

Note

*1 In S. Gricignano si conosce l'esistenza della chiesa di S. Egidio di Monte Tezio "posta nella sommità di detto monte"; negli archivi si conosce che nel sec. XV e per almeno 70 anni, questa chiesa beneficiava del canone che le comunità che vivevano ai piedi di Monte Tezio pagavano per lo sfruttamento dei frutti del monte su concessione fatta dal Vescovo di Perugia(1); Queste notizie sembrano confermare che nei secoli passati la chiesa perugina, e probabilmente ancora prima quella romana, esercitava un certo tipo di controllo sullo stesso Monte Tezio, oltre che sulle parrocchie circostanti.

*2 Pieve Petroia è assente nelle successive conferme papali al Vescovo di Perugia del 1169 e 1189(5).

*3 l'unica definizione di castello per pieve Petroia nel 1496, potrebbe essere riferita a uno di quelli vicini come S. Gratingnao o Castel Pretino.

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Strade e Posti

Monte Tezio 
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