Romitorio di Monte Tezio

I

l 13 luglio 1214 il podestà di Perugia, "Domints Bobo Oddonis Bobonis", con il consenso dei consiglieri e di altri cittadini "prudenti e nobili", stabilendo i divieti di alienazione e di diversa destinazione, dona a Salimbene, monaco camaldolese, un terreno per un "sacrę Eremi Podium Montarij in capite Vallis Saracenę iuxtà montem Teuzinum positum ... ubi ædificaretur Domus Hospitalis in refugium pauperum, necnon Monafterium" (sacro eremo in Poggio Mortaio, sopra la valle Saracena presso monte Tezio ... dove costruire un ospedale è un rifugio per i poveri e così pure un monastero). Il 31 luglio "Rainerius Camerarius"(Camerlengo) e "Petrus Stephani Judex"(Giudice) confermano la donazione a Salimbene che ne entra in possesso(1)(2)(3). L'edificio costruito da Salimbene si chiamerà Eremo di S. Maria di Monte Tezio, forse in conseguenza della donazione fatta dal comune per "amore Dei omnipotentis et beate Marie semper Virginis et beati Michaelis Archangeli et sancte Trinitatis"(1).

Questo impegno diretto del comune in favorire l'insediamento religioso completa una precedente donazione privata fatta il 14 giugno 1213. Una donazione successiva è fatta da un altro privato e forse un altra ancora dai Consoli di Perugia il 5 ottobre 1214(1)(4).

L'eremo è confermato alla Congregazione da papa Gregorio IX nel 1227(1)(5); la chiesa di "S. Marie de Monte Tetio" figura tra le quelle dell'ordine nel 1247(2) e è ancora confermata ai camaldolesi da Innocenzo IV nel 1252(2).Nel 1256 Alessandro IV scrive al Potestà, Capitano e Consiglio di Perugia affinché al priore dell'eremo di Monte Tezio si restituissero alcuni loro beni occupati(6).

L'insediamento camaldolese ha breve durata dal momento che nel 1258, con l'approvazione del Consiglio di Perugia, viene ceduto in enfiteusi perpetua al monastero benedettino femminile di S. Caterina di Perugia(1)*1 e destinato ad uso agricolo(5)(6).

Nel 1379 il complesso con i terreni annessi sembra siano stati concessi da Perugia alla famiglia assisana "de Nepij"(6) diventando così una proprietà agricola privata.

I terreni adiacenti all'eremo rimasero di proprietà della Tenuta del Colle del Cardinale fino agli anni 50/60 del '900(7).

Di recente l'antico eremo è stato ristrutturato, oggi è adibito ad agriturismo.

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) La presenza camaldolese in Umbria nei secoli XII-XIII.

(2) Historiarum Camaldulensium.

(3) Saggio di memorie istoriche civili ed ecclesiastiche della citta' di Perugia e suo contado.

(4) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

(5) Quaderni del Monte.

(6) Belforti-Mariotti.

(7) Tenuta Colle del Cardinale.

Note

*1 Negli "Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti" è riportato il contratto del 1258 con cui viene ceduto il Romitorio camaldolese al monastero femminile di S. Caterina di Perugia. In questo contratto si descrivono (come in modo simile anche nel contratto di donazione del comune del 13 luglio 1214 (Codice diplomatico del Comune di Perugia, periodo consolare e podestarile (1139-1254))) i confini del fondo pertinente al Romitorio "in curia Montis neri", "in civitate Perusie"; il confine iniziava da "Megiana Superiori versus Proculianum", da li scende per un altra strada proveniente da "Proculiano" e che va verso "Forcellam", e torna lungo piedi della montagna (di Monte Tezio) a "Lavacchi"(?) vicino "Megianam".

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