Chiesa di Santa Maria in Vigna Grande

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a chiesa di S. Maria di Vigna Grande (o di Montelabate) si trova nei pressi dell'omonimo monastero di S. Maria di Valdiponte (o di Montelabate e per questo spesso confuse), e al castello di Montelabate.

La prima notizia certa*1 della chiesa di S. Maria di Vigna Grande (o "Santa Maria Assunta in Montelabate") si ha nel 1305 quando l'abate di S. Maria di Valdiponte insedia al governo della parrocchia di S. Maria di Vigna Grande e di S. Angelo (una chiesa entro il castello di Montelabate), D. Giovanni Niccola del medesimo monastero(1); nel 1331 Ugolinus Buccoli è rettore delle due chiese di S. Angelo di Montelabate e di "S. Maria de Vinea"(2).

Il nome stesso della chiesa di S. Maria in Vigna Grande e la testimonianza nel 1577 di celebrazioni presso la chiese di S. Angelo di Messe in occasione della "Questua del Mosto"(3), sembrano raccontare di un luogo ricco di vigneti.

In origine la chiesa di S. Maria di Vigna Grande non aveva il peso della cura delle anime, compito che spettava alla vicina Abazia di S. Maria di Valdiponte alla quale, provvista di fonte battesimale, ricorrevano gli abitanti di Montelabate, Ramazzano e Piccione(1).

Nel 1578 la chiesa viene restaurata dal Card. Pierdonato Cesi e viene costruita anche la Casa per il Parroco; la chiesa di S. Maria di Vigna Grande è quindi fatta parrocchiale, o piuttosto succursale della Chiesa Matrice, di modo che il parroco se ne servisse per quelle funzioni che turbavano la quiete e silenzio Monastico, senza però togliere dalla chiesa principale nè la Confraternita, nè il Battisterio, nè il Crocefisso, per non diminuirne il culto. Nel marzo 1579 nella nuova chiesa viene insediato il primo parroco, D. Giacomo Eufrosino Torsoli, a lui sono consegnati i terreni annessi, mobilie ed altri utensili(3).

La documentazione attesta l'attività di questa parrocchia dal 1579(4).

Tra il 1578 e il 1602 circa, il fonte battesimale viene trasferito dall'Abazia alla chiesa di S. Maria di Vigna Grande(1)(3)(5)*2.

In delle brevi scritte nel 1850 si legge: "La Parrocchia [di S. Apollinare, sita all'interno del castello di Castiglion Fidatto, esistente fino al 1818], il 9 marzo 1580 fu divisa e data parte al parroco di Febino, parte a quello di Piccione e parte al parroco di S. Maria 'in Vigna Magna' presso il monastero di Montelabate"(6).

Oltre S. Apollinare, nei limiti della chiesa di S. Maria era anche quella con il titolo di Maria SS. della Concezione (o S. Maria del Renajo), eretta da Fabio Corsetti nel 1623 fu poi a Beneficio semplice(1)(3); chiamata oggi Madonna del Corsetto, dista circa 1km a est di S. Maria di Valdiponte.

Una sentenza emanata nel 1625 dal vicario generale di Perugia stabilisce che la nomina del parroco doveva appartenere all'ordine dei cistercensi e che quindi spettasse all'abate(5).

Col ritorno dei monaci nel 1750 la chiesa dell'abbazia fu restituita al culto e riportatavi la sede parrocchiale, rimanendo la chiesa di S. Maria di Vigna Grande come succursale per taluni uffici quali suffragi per i defunti, seppellimenti, ecc.(7).

Cacciati nuovamente i monaci per l'abolizione napoleonica degli ordini religiosi del 1808, la curia vescovile perugina deputò un sacerdote del clero secolare alla cura delle anime, assegnandogli quale chiesa parrocchiale quella della dell'abbazia stessa; abolite di nuovo le congregazioni religiose dell'Umbria, i monaci dovettero abbandonare ancora una volta il monastero, pur tuttavia lasciandovene uno in qualità di parroco della stessa chiesa e canonica(7).

Nel 1884 dei nuovi proprietari entrano in possesso della tenuta e del monastero di S. Maria; la chiesa abbaziale viene quindi chiusa e il servizio parrocchiale trasferito di nuovo in S. Maria di Vigna Grande(7).

Negli atti contabili di questa chiesa, si ricorda la presenza nella prima metà del '900 della Confraternita del Santissimo Sacramento(4)*3.

L'attività parrocchiale di S. Maria di Vigna Grande è andata sempre più calando per il noto fenomeno di abbandono delle campagne alla volta delle città in espansione, fino a cessare definitivamente nella seconda metà degli ultimi anni '60(7).

Con decreto vescovile del 1987, la Parrocchia di S. Maria Assunta in Montelabate viene soppressa e le competenze trasferite alla Parrocchia di Santa Maria a Nives in Piccione(4).

In un documento(?) si legge che nel campanile vi erano tre campane "tutt'ora" adagiate nella sommità della torre. La maggiore è stata fusa dai fonditori perugini Gregorio Nucci e Giovanni Lattarini il 9 Agosto 1752; la campana mezzana è la più interessante in quanto, fusa nel 1550 dal Crescembeni perugino, porta inciso il nome del cardinale Cesi. La campana minore risale invece al 1766, opera del perugino Nicolaus Agostini(7).

 

Ricerca e Sintesi

Strade e posti

Fonti

(1) Belforti-Mariotti.

(2) Le pergamene dell'Ospedale di S. Maria della Misericordia di Perugia Dalle origini al 1400.

(3) BDSPU - Santa Maria di Valdiponte.

(4) Archivi SIUSA.

(5) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

(6) Castelli, palazzi fortificati, fortilizi, torri di Gubbio dal secolo XI al XIV.

(7) ChristiansXXIX(youtube).

Note

*1 In un censo patrimoniale della chiesa romana del sec. XI-XII ("De Civitatibus & Territoriis, que Rex Carolus Beato Petro concessit & Pape Adriano tradi spopondit."), tra il "patrimonia Romanae Ecclefiae in Comitatu Perusino" è elencata una generica "Massa Vinealonga" che difficilmente si può identificare con S. Maria in "Vinea Magna".

In un documento d'affrancazione degli abitanti del castello di Montelabate del 1233, è segnalata la presenza presso questo castello di una "ecclesia plebis"( "Repertorio delle famiglie e dei gruppi signorili nel perugino e nell'eugubino tra XI e XIII secolo"); l'identificazione di questa pieve non è certa non conoscendo se e quale delle due chiese, di S. Angelo e di S. Maria di Vigna Grande, sia stata pieve.

*2 Le fonti divergono nel datare il trasferimento del fonte battesimale dal monastero alla chiesa di S. Maria di Vigna Grande; la fonte(3) afferma che nel 1578 il fonte resta nella chiesa del monastero e che viene "trasportato nella Chiesa di S. Maria in Vinea Magna" non prima del 1602; la fonte(1) non narra esplicitamente del fonte ma che nel 1578 sono trasferiti "tutti i pesi parrocchiali"; la fonte(5) e probabilmente a seguite la fonte(4) affermano chiaramente che il fonte viene trasferito nel 1578. Immagino che siano stati fatti errori di interpretazione e omonimia; più chiara e dettagliata sembra essere la fonte(3).

*3 Le Compagnie del SS. Sacramento iniziarono a diffondersi in Italia alla fine del 400 ma la loro massima diffusione avvenne dopo 1564; soppresse in Italia da Napoleone nel 1807, in seguito alcune furono ricostituite ma con il tempo andarono scomparendo.

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