Chiesetta della Madonna della Costa

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uello di S. Giovanni della Costa doveva essere un insediamento a carattere abitativo sparso posto sul fianco sud-ovest di Monte Acuto.
Statua in legno della Madonna con Bambino

Nei diplomi imperiali di Ottone IV del 1210 e di Federico II del 1220, all'abbazia di S. Salvatore di Montecorona viene confermato il possesso di "Montem Acutum cum Castris, Villis, Habitatoribus, & omnibus fuis Appenditiis"(di Monte Acuto con castelli, ville, abitanti e ogni loro appendice); con questi diplomi si ritiene implicitamente essere sotto la giurisdizione dell'abbazia anche villa Costa di S. Giovanni(1).

"Villa S. Iohannis de Costa" è documentata nel primo elenco delle comunità perugine del 1258 e ancora nel 1560 come "V. Coste S. Iohannis Montis Acuti". Nel 1278 in "v. Coste S. Iohannis" sono censiti 42 focolari (famiglie), nel 1282 sono 32(2). Nel 1410 si contano 152 bocche(3). Tra il 1438 e il 1501 in villa Costa di S. Giovanni di Montacuto si contano dai 20 ai 29 focolari(2).

Nel catasto perugino del 1361, a ciascuna delle tre ville di Galera, Fratticiola di Monte Acuto e Costa di S. Giovanni, risulta assegnato un terzo di Monte Acuto. Questo conferma quanto si è affermato nei due diplomi del 1210 e del 1220, cioè del legame esistente tra l'abbazia di S. Salvatore, il monte e le comunità nelle sue pendici(4).

La chiesa di S. Giovanni della Costa ha il medesimo nome del villaggio ed è molto antica. E' documentata per la prima volta*2 in una bolla di Eugenio III del 1145 che, "ad exemplum Honorii III Pradecessoris sui"(sull'esempio di Onorio III, suo predecessore), conferma all'Abbazia di S. Salvatore, tra gli altri beni, la "Cellam Sancti Joannis in Monte Acuto, cum Ecclesiis, & pertinentiis suis".

Nel 1295 Ventura è nominato rettore di S. Giovanni della Costa di Monte Acuto; nello stesso anno il neoeletto rettore viene presentato al vescovo di Perugia il quale conferma la nomina; questa 'presentazione', come altre dello stesso tipo, dimostrano una certa 'composizione' giurisdizionale sulle chiese tra il monastero e l'episcopato perugino(1)(5).

Nel 1332-34 sempre Ventura, rettore della "ecclesie S. Iohannis de Costa Montis Acuti", assolve al pagamento delle decime per la diocesi di Perugia(6).

Nel 1361 la parrocchia ha un catasto dei proprio beni; nel 1367 venne costruita la campana(7).

Intonaco dipinto ammalorato

Nei registri catastali del sec. XIV, la "Ecclesia Sancti Iohannis de Costa" è tra le chiese dipendenti dal monastero di S. Salvatore di Monte Acuto(8); è iscritta negli estimi del 1361, 1437 e 1444 con due terreni, e ancora nel 1461, 1489 1493 e 1538(2).

Nel 1495 è scritto un libro in cui sono elencate tutte chiese soggette al monastero di S. Salvatore e a lui tributarie delle collazioni e del canone annuo; nel libro è elencata anche la chiesa di "S. Gio. della Costa di M. acuto"(1).

Dal Capitolo Generale dalla congregazione di Monte Corona tenuto nel 1529, si decide di rinunciare ai benefici di tutte le chiese e nel 1530 la rinuncia ai censi che erano soliti pagare i rettori delle stesse*1; con questo atto si concretizza il disimpegno dell'abbazia anche al possesso di Monte Acuto, dei villaggi e delle chiese su di esso(1).

Dal 1561 la parrocchia di San Giovanni della Costa di Monte Acuto risulta unita alla parrocchia di Santa Maria di Monte Acuto (o di Fratticiola di Monte Acuto)(9)*3,

L'attività della chiesa di "San Giovanni della Costa in Monte Acuto e Santa Maria in Monte Acuto" è attestata nei libri parrocchiali dall'anno 1572(10).

Nel 1577 si ha notizia che questa chiesa versava il "pleberium" alla pieve di S. Maria Assunta o di S. Gricignano di Pieve Petroia(9)*4.

Nel 1578 il vescovo Bossio tenta, senza riuscirvi, di disunire la parrocchia di S. Giovanni della Costa da quella di S. Maria in Monte Acuto e di unirla alla parrocchia di S. Simone in Monestevole(9).

Nel 1746 la chiesa fu consacrata dal vescovo Ferniani(9).

Nel 1821 la parrocchia è provvisoriamente unita a quelle di San Simone in Monestevole, San Bartolomeo in San Bartolomeo dei Fossi e San Michele Arcangelo in Racchiusole(9).

Prima del crollo del tetto nel 1954, parecchia gente andava in questa chiesa per la festa annuale(11), poi è stata dichiarata inagibile(12).

La chiesa di San Giovanni della Costa è conosciuta anche come della Madonna della Costa in riferimento alla statua lignea presumibilmente databile al 1200 che raffigurava una Madonna con Bambino e che ne ha fatto un significativo luogo di culto per la fede popolare. Dopo all'abbandono della chiesa, la statua è stata portata nella vicina chiesetta di Sant'Angelo in Pian di Nese e poi, per motivi di sicurezza, trasferita al Museo Diocesano di Perugia(11).

Ricerca e sintesi

Strade e Posti

Fonti

(1) Dissertazione.

(2) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(3) Documenti di storia perugina.

(4) Le comunanze rurali del contado perugino alla metà del secolo XIV.

(5) L'abbazia di San Salvatore di Monte Acuto - Montecorona nei secoli XI-XVIII.

(6) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.

(7) Belforti-Mariotti.

(8) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.

(9) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.

(10) archivi SIUSA.

(11) Umbertide, Abbazie-Eremi-Templi-Ville-Feste-Folklore-Sacro eremo di Monte Corona-Castelli medioevali.

(12) L'Eco del Tevere (Settembre 2018).

Note

*1 Alcune chiese e beni sono rimasti di proprietà dell'abbazia; presso Monte Acuto è rimasto S. Girolamo di Monte Acuto e la chiesa e con l'ospedale in Ponte l'Anese(1).

*2 Da alcuni si afferma che S. Giovanni fu confermata all'Abbazia già nelle bolle di Giovanni XIX del 1028 e Nicola II nel 1059, ma nel sunto di queste bolle in "Annales Camaldulenses", S. Giovanni non c'è menzione.

*3 Molti sembrano confondere l'accorpamento delle parrocchie (inteso come comunità) di S. Giovanni della Costa con S. Maria di Monte Acuto con la successiva unione delle chiese (inteso come edifici) di quest'ultima con quella presumibilmente vicina di S. Lucia di Fratticiola, tutti eventi accaduti a pochi anni di distanza a metà del 500; oltre a questo, si afferma che contestualmente a queste unioni, la statua della Madonna con Bambino sia stata trasferita nella chiesa di S. Giovanni, evento possibile ma che non ho modo di verificare.

*4 Questa chiesa è a ovest di Monte Tezio (43.2010594, 12.3300666). Nel sec. XV S. Maria "dicta la Pieve" in Pieve Petroia e la chiesa di S. Gricignano in S. Gricignano (o S. Gratignano) erano due distinte entità religiose(2).

Nicchia dov'era la Madonna con Bambino
Un cartello all'ingresso della chiesa
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