Pian di Nese

L

a torre di Pian di Nese (o di Ponte la Nese*1) sembra indicare la presenza in questo borgo di un fortilizio ma, anche se la finalità era certamente di controllo, la storia che conosciamo racconta altro.
Il borgo tra Monte Acuto e la Valle del Nese

L'appartenenza dello "Spedale di S. Lazzaro vicino alla Nese" al Monastero di S. Salvatore di Monte Acuto (o Montecorona) è confermata per la prima volta nel 1293 quando "Benevenga Monaco" rinuncia al suo priorato(1).

Nel 1295 l'ospedale doveva essere retto da un priore e da qualche converso; in quest'anno Paganella "olim Benvenuti" si fa oblata/conversa dell'ospedale promettendo obbedienza al converso Cagnolo ivi presente e all'abate; Cagnolo promette gli alimenti e il necessario a Paganella e al figlio di lei, Angeluccio accolto come "familiare" dell'ospedale; quando in ottobre l'abate Roberto si reca in visita all'ospedale, acconsente a tutto ciò; questa è un'evidente situazione di collocazione familiare presso un ente religioso(2)

Nel marzo del 1376 si ha la notizia di un pezzo di terra lavorativa in affitto presso la Villa del Pantano in una località chiamata "il ponte de la Nese" comprendente casa, molino e gualchiera (macchinario per la lavorazione della lana (o carta) annesso a un mulino)(3)*2.

Nel catasto del 1489, l'ospedale di S. Lazzaro è iscritto nel distretto di Galera nel rione di P.S.A.; nello stesso anno si una prima notizia della chiesa di S. Angelo in Galera, iscritta al catasto per 10 appezzamenti di terreno(4)*4.

Nel 1495 è scritto un libro in cui sono elencate tutte chiese soggette al monastero di S. Salvatore e a lui tributarie delle collazioni e del canone annuo; nel libro è elencato anche l'ospedale di S. Lazzaro*3 e la chiesa "S. Michele Arcangelo al Ponte Lanese"; entrambe sono assenti nei diplomi di conferma dei beni dell'abbazia dei sec. XII e XIII(1).

La piccola cappella dedicata a S. Michele Arcangelo è in un colle a est di Pian di Nese; il Guerrini in una citazione sostiene che anche questo edificio concorreva al ricovero dei pellegrini(5).

Nell'ottobre del 1518 si ha una riforma dell'ospedale di S. Lazzaro e della chiesa di S. Angelo, forse unite con altre chiese(1).

Dal Capitolo Generale dalla congregazione di Monte Corona tenuto nel 1529, si decide la rinuncia dei benefici di tutte le chiese e nel 1530 la rinuncia ai censi che erano soliti pagare i rettori delle stesse; nel tempo di queste chiese si perde il ricordo e il possesso ad eccezione dell'Ospedale di "S. Lazzaro, annesso al Ponte l'Anese"*3 e della chiesa di "S. Michele Arcangelo al Ponte l'Anese, che rimasero unite all'abbazia"(1).

Un casolare nei pressi del borgo

Nell'agosto del 1533 è registrata l'unione delle chiese di S. Pietro di Scarseto, S. Lazzaro, S. Michele Arcangelo del Ponte l'Anese, e di S. Benedetto di Casseto(1)*5.

Nel 1557 viene imposta una tassa a diverse comunità per il riattamento del Ponte della Nese(7).

Nel 1783 circa, Roberto di Montecorona (Omonimo dell'Abate ricordato nel 1295) ci racconta che in Pian di Nese "sussiste ancora la fabbrica dell'Ospedale, e la Chiesa, e si vedono le vestigia del Monastero contigue alla Chiesa di S. Michele Arcangelo", ma "non essendovi più Monaci, che ricevessero i Pellegrini", il Monastero e l'ospedale erano dismessi e in rovina(1).

In una lapide posta in un piccolo manufatto che racchiude una fonte, sicuramente attribuibile ai proprietari di quegli anni, si legge: "Carolina Rambaldi Bonucci fece costruire per comodo proprio e dei viandanti - anno 1876"(5).

Dopo il 1954 per alcuni anni la chiesa di S. Michele ha ospitato la statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino proveniente dalla chiesa di San Giovanni della Costa in rovina, poi, per motivi di sicurezza, viene trasferita al Museo Diocesano di Perugia(8).

Nel 1997 Pian di Nese e la chiesetta di S. Michele Arcangelo appartengono alla famiglia Fabbri e ad altri proprietari(5).

Ricerca e sintesi

Strade e Posti

Fonti

(1) Dissertazione.

(2) BDSPU - L'abbazia di San Salvatore di Monte Acuto - Montecorona nei secoli XI-XVIII.

(3) L'Eco del Tevere (Settembre 2018).

(4) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.

(5) S. Giovanni del Pantano e il suo intorno.

(7) Archivio storico del comune di Perugia, inventario.

(8) Umbertide, Abbazie-Eremi-Templi-Ville-Feste-Folklore-Sacro eremo di Monte Corona-Castelli medioevali.

Note

*1 Nelle mappe IGM attuali, "Ponte la Nese" è il vocabolo presso il ponte sul Nese della strada proveniente dal Pantano. Le narrazioni dell'antico "Ponte la Nese" evidentemente sono riferite al borgo che oggi si chiama "Pian di Nese".

*2 Vicino all'odierno ponte sul Nese, si incontra una piccola edicola posta d'angolo al bivio di una campestre che portava al Molino che sfruttava l'acqua del fiume; segnalato nell'IGM ora non esistente più(1997)(5). Nelle carte oggi il Mulino non è più segnalato.

*3 Come spiego, il monastero della SS. Trinità non è in Pian di Nese e per questo ometto ogni suo riferimento.

La fonte(1) riporta tra i Beni del monastero di S. Salvatore nel 1495, la chiesa della "SS. Trinità al Ponte Lanese, coll'Ospedale annesso di S. Lazzaro" e la chiesa di "S. Michele Arcangelo al Ponte Lanese" spiegando che "Queste due Chiese quasi contigue SI CREDE sia il Monastero della SS. Trinità, fondato coi beni di Raniero Beltrami Cittadino Perugino, il quale, come riferisce il Ciarti, con altri Autori nel 1209 donò tutte le sue Case, e Beni stabili, ch'egli possedeva in Monte Corona, o Monte Cortona al Sacro Eremo di Camaldoli, e con questi Beni Guidone, allora Generale dell'Ordine Camaldolese, a persuasione di Giovanni Conti Cardinale, e Vescovo allora di Perugia, e dell'istesso Ranieri, ed altri Cittadini Perugini fondò il Monastero della Santissima Trinità, a cui era annesso ancora l'Ospedale di S. Lazzaro".

In ("Umbertide-abbazie-eremi-templi-ville-feste-folklore-sacro eremo di Monte Corona-castelli medioevali") si afferma invece che "Una discreta estensione di terreno attorno [a Colle S. Savino] fu donata nel 1209 da Ranieri Beltramo patrizio perugino". Similmente in "Topografia statistica dello stato pontificio, 1861" si afferma di "... un'antico Oratorio dedicato a S. Savino. Beltramo da Perugia nel 1209 lo donò ai Camaldolesi"

In ("Delle memorie annali et istoriche delle cose di Perugia 4") si dice che la donazione era semplicemente vicino Umbertide "Raniero Beltrami ... lassò tutte le sue case, e beni stabili, ch'egli possedeva a Monte Corona, non lungi dalla Fratta, all'Eremo de Camaldoli dove ... fondò, & eresse un Monasterio ad honore della Santissima Trinità".

In fine in ("Vite de' Santi e Beati dell'Umbria") si dice che ne "L'anno 12l0 Guido Generale de' Camaldoli, havendo ottenuto l'anno avanti alcuni terreni in d. Monte Corona da Raniero Beltramo perugino, vi edificò un Monastero sotto il titolo della Santissima Trinità, e vi mandò ad habitare un'Abbate con alcuni monaci del suo Ordine Camaldolese, dove fiorirono molti osservanti monaci".

La verità è spiegata dettagliatamente in ("Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti" da 4 a 7); nel contratto di donazione del 1209, "Raynerius quondam filius Bertrami Bernardi de Perusio", "dono, trado, cedo & concedo tibi domno Guidoni priori Camaldulensi recipienti nomine ecclesie sancti Salvatoris heremi Camaldolensis tantum de mea vinea, que est posita non longe a civitate Perusina in vocabulo Palliola juxta terrenum Bernardi mei fratris, & filiorum Cardinalis & Carlevaris & juxta viam publicam"(... dono a Guidoni priore camaldolese, per la chiesa camaldolese di S. Salvatore, la mia vigna che si trova non lontano da Perugia in vocabolo "Palliola", vicino alla terra di mio fratello Bernardo, e i figli "Cardinalis & Carlevaris", e vicino alla strada pubblica). La stessa fonte ci dice che nel luglio del 1210 il vescovo approva la costruzione della "ecclesiæ Sanctæ Trinitatis in loco dicto Palliala" con obbligo del pagamento del censo annuo; tra i beni camaldolesi si ricorda nel 1219 "in Perusino ecclesiam sanctæ Trinitatis prope civitatem" e nel 1227 "in episcopatu Perusino monasterium fanctæ Trinitatis prope civitatem"; da documenti del 1237 si sa che il monastero, oltre alla vigna attorno, possedeva anche un "Campum videlicet in plano Tiberis"(un campo nel piano del Tevere); nel 1291 il pagamento del canone dovuto dalle monache di Santa Caterina è assolto dal "monasterio sanctissimaæ Trinitatis de Palliola prope Perusium"; nel 1319 il monastero della SS. Trinità è iscritto per una tassa di 5 fiorini d'oro; come dimostrano i numerosi riferimenti di questa fonte, il monastero, citato anche come "fanctæ Trinitatis extra muros urbis Perusinæ"(... fuori dalla mura urbane perugine) o "ecclesia fanctæ Trinitatis in loco Palliola, dicto, haud procul a porta sancti Petri"(... nella località detta "Palliola" non lontano da porta San Pietro) oppure spesso semplicemente come "sanctæ Trinitatis de Perusio", risulta certamente essere amministrato dall'ordine, ma non dal monastero di S. Salvatore, e dalla sua fondazione fino al 1420(1484) rimane escluso nei censi camaldolesi fino al 1498; nel 1444(1443) il monastero della SS. Trinità è unito alla chiesa camaldolese di S. Severo del Monte sita nella città di Perugia nel rione di P.S..

In ("Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV") sono registrati i pagamenti delle decime alla diocesi perugina tra il 1332-1334 del priore "dompno Vincentio" per la "ecclesie S. Trinitatis de prope Perusium" oppure della "ecclesia S. Trinitatis de porta S. Petri".

Il Monastero della SS. Trinità è registrato nel sec. XIV e localizzato presso la porta di S. Girolamo in Porta S. Pietro di Perugia(4).

Ancora oggi la "Chiesa della Santissima Trinità alla Pallotta" si affaccia sulla via S. Girolamo poco fuori le mura di Perugia.

In conclusione le fonti sbagliano a individuare la donazione di Beltrami, cittadino di Perugia e proprietario di beni in città e fuori, vicino a Montecorona; i beni sono stati donati al priore di S. Salvatore di Montecorona, Guidoni, non erano presso Montecorona e probabilmente neanche amministrati dai coronesi. E' evidente che anche gli altri terreni annessi alla chiesa della SS. Trinità indicati in "plano Tiberis" non erano ne in Colle S. Savino ne in Pian di Nese.

*4 Nei registri del sec. XIV è registrata una "Ecclesia Sancti Petri de Anese" dipendente dal monastero di S. Salvatore("In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV"); di questa chiesa non si hanno altre notizie, solo doveva essere molto piccola visto di quanto poco era allibrata; non si sa dov'era, evidentemente in qualche località lungo il corso del Nese, forse nell'area di S. Giuliana o in uno dei vocaboli più a valle che nelle attuali carte regionali e IGM, hanno il nome di Nese.

*5 S. Pietro di Scarseto si trova tra Umbertide e Pierantonio. La chiesa di S. Benedetto di Casseto è indicata dalla stessa fonte(1) in Certalto, nome di un castello che si trovava tra Gubbio e Citta di Castello; nel 1145 Eugenio III conferma all'abbazia di S. Salvatore la "Ecclesiam S. Benedicti in Carseta, & S. Andreæ in Castro, cum omnibus eorum pertinentiis".

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La torre e l'ospedale o il monastero
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