Il castello
L
e prime testimonianze scritte di questa località sono in un contratto stipulato tra Perugia e Città di Castello nel 1230 dove tra i consiglieri di Perugia vi è un "Cristofanus Sportaçani"; sette anni dopo nel 1237, sempre "Christoforus de Sportaciano" è uno dei consiglieri in un altro accordo tra Perugia e Gubbio; è evidente quindi che in questo periodo Cristoforo era un influente esponente locale(1).Nel 1250 alla comunità di "ville Sportaçani" in P.S.A., assieme ad altre, è inflitta una multa dal tribunale di Perugia per non aver partecipato alla spedizione militare e al cerimoniale di sottomissione di Citta della Pieve(2).
"Sportacciano" è raffigurato nella mappa del territorio perugino di Ignazio Danti del 1577-1580.
Dopo il 1282 il Borgo di farnete è quasi certamente unito a quello di Sportacciano; Si ricorda che di questo luogo furono già signori i Pelloli e quando nella seconda metà del sec. XVIII apparteneva ai Marchesi Florenzi, in piedi v'era solo un antico Torrione con altri edifici annessi(7)*2.
Nel 1293 una disputa tra gli uomini del castello di S. Giuliana e quelli di Sportacciano e in cui sono coinvolti diversi chierici secolari, viene risolta da un lodo avviato dall'Abate di S. Salvatore Roberto e concluso dal Priore di Pietro(8)(9).
Sin dalla fine del sec. XIII, nel territorio Sportacciano si hanno notizie dell'esistenza di un mulino. Come detto, nel 1293 si ha notizia di alcuni chierici e uomini di Sportacciano e S. Giuliana che insorgono contro una chiusa costruita sul Tevere (una chiusa è necessaria per incanalare l'acqua per un mulino)(8); nel 1295 presso il Pian di Assino si fa cenno a una chiusa di una gualchiera (probabilmente usata per la fabbricazione di panni o carta) di proprietà del monastero(8). Da una controversia del 1334 tra Ermanno di Raniero del ramo degli Arcipreti e alcuni uomini di Sportacciano e altre località, si è a conoscenza della presenza in Sportacciano di un mulino in possesso Ermanno(10). Nel 1399 il monaco e sindaco di S. Salvatore di Monte Acuto "vir Bernardus ser Angeli da Perugia", rinnova una concessione enfiteutica di metà di un mulino sul Tevere presso villa Sportaciano(11). Infine nel 1478 è registrata una conferma fatta dal Commendatario dell'Abbazia a una facoltosa famiglia perugina di una gualchiera sul Tevere a Sportacciano(8)*3.
Nel 1376-77 i signori di Castiglione Ugolino sono riluttanti ad accogliere nel loro castello dei presidi armati inviati da Perugia e per questo si sospetta che nel castello ci siano gli alleati della Chiesa e avversari della città, chiaro preludio di una ribellione; Perugia prima invia a Castiglione un'ambasceria, poi risolve la questione inviando contro i ribelli una forza militare. Per il sospetto che altri luoghi potessero entrare in combutta contro la città, si delibera che "le genti del Papa non dovevano solamente essere ricevute in Castiglione, ma (anche) in Ascagnano, nel Poggio di Manente, & in Isportacciano Castella"(12). Da questa data si ha notizia di Sportacciano come castello.
Nel 1395 gli uomini di Sportacciano presentano una supplica al Gran Consiglio di Perugia nel quale spiegano che per le passate turbolenze e per difendere lo stato Popolare della città, il loro castello era stato demolito e loro, in stato di miseria, erano costretti a trovare asilo altrove; per questo chiedono di riedificare il castello e un'esenzione dalle gabelle. Il Consiglio ne accorda la ricostruzione e l'esenzione da tutte le gabelle per tre anni(7). Forse in seguito di questa ristrutturazione, Sportacciano acquisisce lo status di vero e proprio di castello.
Nel 1399 la comunità di Sportacciano costituisce un proprio catasto(13).
Nel 1488 dopo aver vinto ed esiliato quella degli Oddi, la fazione dei Baglioni è alla guida della città di Perugia. Nel 1489 gli Oddi si sono stanziati nell'eugubino e messe insieme alcune centinaia di armati, una volta congiunti con altri fuorusciti della città tornano nel perugino per appropriarsi alcuni castelli del contado. A ovest il tentativo di prendere il castello di Panicale fallisce ma, con fanti arruolati nel senese e nel chiugino (Castiglione del Lago), prendono il castello di Paciano. A est le cose sembrano andare meglio: "... Agamennone della Penna, Giulio Cesare della Staffa, & M. Angelo di Leonello degli Oddi occuparono Pietra Melina, Civitella delle Benedittioni, S. Patrignano, & Sportacciano Castella di Perugia senza offendervi alcuno, & M. Bertoldo degli Oddi Castiglione dell'Abbate, & perché haveva da 300 fanti con alcuni cavalli si presentò anco poi alla vista della Fratta (Umbertide), ma senza alcun frutto, percioché Frattegiani tenendo serrate le porte, ricasarono di riceverlo.". Inizialmente l'intercessione del legato del Papa, in appoggio ai Baglioni, non sembra convincere i ribelli a liberare i castelli occupati, ma poi, grazie un arbitrato del Vescovo di Chiugi, "... in breve spazio di tempo sa concluso, che Pacciano si dovesse restituire al Legato, che vi andò poi personalmente, che gli officiali vi havessero ed esser messi da lui, e non ad altri, & che a fuorusciti fosse lecito di stare per tutti i luoghi che a loro più fossero piaciuti, fuori che nel Territorio di Perugia, che le robbe tolte fossero loro restituite, & quello che si conchiuse di Pacciano si conchiuse anco poi di Civitella, & di Pietra Mellina, & de gli altri luoghi, che i fuorusciti occupati s'havevano, & ad ambedue le Castella vi andò personalmente con li sudetti Signori il Legato, & egli proprio ne prese per la Chiesa il possesso..."(12). Nello stesso anno quindi i castelli di Paciano, Civitella, Pietra Melina e altri (non si sa quali) tornano alla città ma non tutti e non quelli di Sportacciano e di Castiglione dell'Abbate: Sportacciano viene ripreso ad aprile del 1490(14); Castiglione dell'Abbate viene ripreso in agosto e per esser stato sempre e fino alla fine ribelle, il castello viene demolito e i rivoltosi reticenti fatti prigionieri(12)(14).
Negli ultimi secoli Sportacciano ha avuto diversi proprietari, fra i quali il tenore Beniamino Gigli(15). L'ultimo abitante di 94 anni che vi era nato, è stato costretto ad abbandonare il castello nei primi anni 60 del 900 perché l'edificio dove abitava non era più sicuro(16); nei primi anni 80 si stava provvedendo al suo recupero(17). Oggi il castello è stato ristrutturato e valorizzato.
Le chiese
Chiesa di Sant Andrea di Sportacciano. La prima notizia della chiesa di S. Andrea di Sportacciano è del 1271 quando l'Abbazia di Monte Acuto ne revocato il rettore(9).
Giuliano di Sportacciano è uno dei chierici che nel 1293 insorgono contro una chiusa costruita sul Tevere(8).
Tra il 1332 e il 1334 sono registrati due pagamenti delle decime alla diocesi perugina fatti dal rettore "domino Bartholo" per la "ecclesie R. Andree de Partaciano" o "ecclesie S. Andree de Scotezano"(18)*4.
Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Andree de Sportacciano" risulta dipendente dal monastero di S. Salvatore di Monte Acuto(19).
Nel 1361 questa chiesa aveva un proprio catasto dei beni(7).
Nel 1388 per la Chiesa di S. Andrea di Sportaccian è registrato il pagamento delle Collazioni all'Abbazia(9).
La chiesa è nei registri catastali del 1444 e del 1493; nel 1489 S. Andrea "de castro Sportaciani" e proprietaria di 25 terreni(3).
Nel 1495 S. Andrea di Sportacciano è ancora nella lista delle chiese tributarie dell'Abbazia(9), ma nel 1530 l'Abbazia rinuncia al possesso di molte chiese compresa quella di S. Andrea(9).
Prima del 1573 alla chiesa di S. Andrea viene unita sine cura la chiesa di S. Giovanni in Farneto e nel 1829 la parrocchia è a sua volta unita a quella di S. Salvatore di Monte Corona(20).
La chiesa di S. Andrea si trovava in prossimità di Sportacciano verso ovest, nel vocabolo S. Antonio(17)*5; nel 1950 questa chiesa viene completamente demolita allo scopo di recuperare le pietre conciate per costruire un serbatoio per l'acqua e stalle per i suini(17)*6.
Chiesa di San Giovanni del Farneto. Nel territorio di Sportacciano era anche la chiesa di S. Giovanni del Farneto anch'essa dipendente dal monastero di S. Salvatore di Monte Acuto(3).
Una prima citazione di questa chiesa si quando nel 1293 il suo rettore chierico secolare, Giovanni di Farneto, è tra i religiosi coinvolti in un'insurrezione contro una chiusa costruita sul Tevere(8).
Tra il 1332 e il 1334 è registrato un pagamento delle decime alla diocesi perugina effettuato da "Fatio de Plico pro domino Iacobo rectore" per la "ecclesie S. Iohannis de Farneto"(18).
Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Iohannis de Farneto" risulta dipendente dal monastero di S. Salvatore di Monte Acuto(19).
Nel 1388 è registrato il pagamento delle Collazioni all'Abbazia da parte della Chiesa di S. Giovanni del Farneto(9).
Nel 1435 la chiesa è data in beneficio a "Domino Ballioni de Ballionibus de Perusia"(Baglione Baglioni della nota famiglia perugina) che inseguito assume l'incarico di Avvocato Concistoriale(7)(9)*7.
Nel 1489 la chiesa di S. Giovanni "de Sportaciano" risulta proprietaria di 6 pezzi di terra(3).
S. Giovanni del Farneto è ancora nell'elenco dei beni dell'Abbazia del 1495 ma come per S. Andrea, nel 1530 anche S. Giovanni è tra i beni alienati dall'Abbazia(9).
Prima del 1573 la chiesa di S. Giovanni in Farneto è unita sine cura a quella di S. Andrea(20).
Nel 1791 la chiesa di S. Giovanni del Farneto è distrutta da un terremoto(20).
Ricerca e sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) Codice diplomatico del Comune di Perugia, periodo consolare.
(2) I 'libri dei banditi' del comune di Perugia.
(3) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(4) Documenti di storia perugina.
(5) Le piante et i ritratti delle Città e Terre dell Umbria Sottoposte al Governo di Perugia.
(6) La popolazione dello Stato Romano (1656-1901)/Diario perugino ecclesiastico e civile/Indice alfabetico di tutti i luoghi dello stato pontificio/Riparto territoriale dello Stato Pontificio a tutto l'anno 1833/Topografia statistica dello stato pontificio.
(7) Belforti-Mariotti.
(8) L'Abbazia di San Salvatore di Monte Acuto - Montecorona nei secoli XI-XVIII.
(9) Dissertazione.
(10) Dal cespuglio all'albero - nuovi documenti per la storia della famiglia Arcipreti di Perugia.
(11) Le pergamene dell'Ospedale di S. Maria della Misericordia di Perugia dalle origini al 1400.
(12) Della historia di Perugia.
(13) Le comunanze rurali del contado perugino alla metà del secolo XIV.
(14) Cronaca della città di Perugia dal 1309-1491.
(15) lolivoelaginestra.it
(16) Umbertide-abbazie-eremi-templi-ville-feste-folklore-sacro eremo di Monte Corona-castelli medioevali.
(17) Umbertide e il suo territorio.
(18) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.
(19) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV.
(20) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.
Note
*1 Nei censimenti riportati e in altri si hanno notevoli variazioni demografiche nel tempo probabilmente dovute sicuramente dalle differenti zone considerate o errori.
*2 Il vocabolo Farneto si trova presso un laghetto a 1km a sud di Sportacciano (coordinate GPS 43.25819, 12.366773); oggi di questo posto rimane solo un casolare privato raggiungibile risalendo una strada bianca da sud-est.
*3 Nelle carte IGM a est di Sportacciano verso il Tevere, v'è un fosso detto "della Macinara" e una località detta "il Molinaccio".
*4 Un Bartolo è rettore anche della chiesa di S. Giuliano di Monte Acuto.
*5 La fonte(3) descrive la chiesa di S. Andrea all'interno delle mura del castello; la stessa fonte(3), nell'elenco delle chiese, la riporta in due località: In una in "Sportacciano" (non per forza all'interno del castello), nell'altra in un omonima località chiamata "S. Andrea di Sportacciano".
Nelle odierne carte IGM una località chiamata "Podere S. Andrea" è a 800m a nord del castello (coordinate GPS 43.274538, 12.362439), ma questo luogo appare troppo disagevole e distante dal castello.
La fonte(17) ci dice invece che la chiesa era prossima e ad ovest del castello, in un vocabolo chiamato S. Antonio; nelle carte IGM di oggi, ad ovest del castello non c'è nulla; nelle carte regionali invece a 70m ad ovest del castello sono riportate ancora le sagome di alcuni caseggiati (coordinate GPS 43.266882, 12.364328); in effetti in questo punto, a lato di un terreno, a ben vedere sul posto si nota nel terreno ancora una quantità insolita di pietrame; la chiesa poteva essere in questo punto.
*6 La fonte(16) riporta lo stato della chiesa nei primi anni 60 del 900 come semplicemente crollata.
*7 L'Avvocato Concistoriale è colui che, durante il concistoro, perorava le cause di canonizzazione e di beatificazione.