Il borgo
L
a testimonianza più antica dell'insediamento di S. Giuliano delle Pignatte è di un ciborio che si trovava nella sua chiesa (un baldacchino a quattro colonne sovrastante l'altare) databile al sec. VIII(1).Nei diplomi imperiali di Ottone IV del 1210 e di Federico II del 1220 all'abbazia di S. Salvatore di Montecorona viene confermato il possesso di "Montem Acutum cum Castris, Villis, Habitatoribus, & omnibus fuis Appenditiis"(di Monte Acuto con castelli, ville, abitanti e ogni loro appendice); con questi diplomi si ritiene implicitamente essere sotto la giurisdizione dell'abbazia anche la villa di S. Giuliano(2); a conferma di questo sono le numerose concessioni enfiteutiche e riferme fatte dall'abbazia in un breve arco di tempo, dal 1293 al 1296, e protocollate dal notaio Achille di Castiglion dell'Abate, notaio lui stesso proprietario in S. Giuliano di una "clusura sive vinea"(vigneto recintato)(3).
La comunità di "vila S. Iuliani" è iscritta nelle prime liste delle comunità perugine del 1258 e del 1260; nel primo censo del 1276 in "v. S. Iuliani" si contano 28 fuochi(famiglie) e nel 1282 sono 16(4); nel 1410 in "Villa de San Giuliano" sono censite 82 bocche(5); nel 1438 in S. Giuliano villa ci sono 18 fuochi, nel 1495 salgono a 26 e nel 1501 calano a 22(4).
S. Giuliano delle Pignatte è quasi sempre identificata come villa, solo alcune volte dal sec. XV è detto castello*1; la prima volta come "Castrum Sancti Iuliani" nel 1428(4); il borgo deve essersi evidentemente organizzato aggregando le abitazioni a forte per difendersi dalle minacce esterne. Anche la definizione "delle Pignatte" o "de le Broche" compare dal sec. XV (1439-1496 circa)(4).
Nel 1477 il Commendatario dell'abbazia Bertoldo degli Oddi, si fa garante della pace fra due gruppi di abitanti del posto per un omicidio commesso nei pressi di San Giuliano delle Pignatte(3).
Per alcuni monaci S. Salvatore non è un luogo adatto alla vita contemplativa e spirituale e ritengono necessario separarsi dall'Abbazia e trovare un nuovo luogo per fondare un nuovo ordine; provvisoriamente si trasferiscono nel vicino piccolo eremo S. Savino. Nel 1522 e nel 1526 si concretizza l'acquisto giuridico sulla terra e eremo di Colle S. Savino; l'anno successivo, nel 1527, la nuova "societas S. Romualdi Camaldulensis ordinis" dei monaci prende possesso di altre terre nelle pertinenze di S. Giuliano delle Pignatte(6).
Durante i quarant'anni necessari per la costruzione del nuovo eremo sulla cima di Montrecorona, si concedono ai monaci come sussidio ordinario i poderi di Colle di San Savino e di San Giuliano(7)*2.
In un censiemnto di ville e castelli di Perugia presumibilmente risalente all'inizio della seconda metà del sec. XVI, nella "Villa de S. Giuliano delle Pignatte" si contano 19 fuochi(8); nei censimenti pontifici nel 1701 in S. Giuliano villa ci sono 199 anime; nel 1829 in S. Giuliano delle Pignatte di Fratta si contano 238 anime e nel 1861 circa 258 individui(9).
Oggi le abitazioni più antiche di S. Giuliano delle Pignatte sono ristrutturate e adibite a uso turistico ricettivo.
La chiesa
Chiesa di San Giuliano. Il ciborio risalente al sec. VIII che si trovava nella chiesa di S. Giuliano in S. Giuliano delle Pignatte, è il più antico reperto religioso in questo luogo.
La prima documentazione scritta della chiesa si trova nel riassunto fatto dallo Jacobillius delle conferme di Nicola nel 1059 e di Gregorio VII nel 1075, in cui elenca, tra le chiese soggette al monastero di S. Salvatore di Monte Acuto (o Montecorona), anche quella di "sancti Juliani de Monte Corona"(10). Nelle successive bolle e diplomi di conferma dei beni al monastero (nel 1145, 1210 e 1210), S. Giuliano è assente(2)(10).
In una delle campane della chiesa si leggeva: "Marcus me fecit - Sancto Iuliano Alleluia - Anno D.ni MCCI"(Marco mi fece - S. Giuliano alleluia - Anno 1201)(3)(11)*3.
Nel 1332-34 sono registrati i pagamenti delle decime alla diocesi perugina fatti dal rettore "domino Bartholo" per la "ecclesie S. Iuliani de Monte Acuto"(12).
Nel sec. XIV la "Ecclesia Sancti Iuliani de Monte Acuto" è elencata tra le chiese dipendenti dal monastero di Montecorona(13); Nel 1404 e nel 1444 S. Giuliano dell'omonima villa nel rione di P.S.A. è iscritta al catasto con un pezzo di terra sito in "villa Piebis Cicaleti"(4)*4.
Nel 1453 l'abate di Montecorona nomina uno stesso rettore per le tre chiese di S. Giuliano delle Pignatte, S. Angelo di Cicaleto e Santa Maria di Monte Acuto(2).
Nei censi del 1489 la chiesa di S. Giuliano della villa di S. Giuliano "de le Broche" in P.S.A. (nella documentazione perugina questa villa appare anche come S. Giuliano delle Pignatte) è proprietaria di 13 terreni(4).
La chiesa di "Sancti Juliani a Pignattis" è nella lista dei beni del monastero nel libro redatto dal commendatario Troilo Baglioni nel 1495(10), ma è assente in un altra versione dello stesso libro riportata dalla fonte(2).
Nel 1530 i monaci dell'Abbazia rinunciano al possesso di molti beni e chiese a loro soggette, tra le quali è anche la chiesa di S. Giuliano(2); come detto sopra, i monaci di Montecorona rimangono proprietari dei fondi agricoli o di parte di essi di questo borgo.
Nel 1532 la parrocchia di S. Giuliano in S. Giuliano delle Pignatte si trova unita alle parrocchie di S. Michele Arcangelo in Cicaleto e S. Tommaso di Galera(14).
Nel 1564 si ha notizia dell'esistenza del fonte battesimale nella chiesa di S. Giuliano, ma certamente era presente da secoli prima. Nel 1573 il fonte battesimale viene restaurato. Nel 1575 risulta che gli abitanti della parrocchia della Badia di S. Salvatore di Monte Corona venivano battezzati nel fonte battesimale della parrocchia di S. Giuliano delle Pignatte. Nel 1577 il vescovo Bossio ordia di non battezzare più nella chiesa di S. Michele Arcangelo in Cicaleto, ma in quella di S. Giuliano(14).
Nel 1578 il vescovo Bossio tentò, senza riuscirvi, di disunire la pieve di S. Michele Arcangelo in Cicaleto dalle parrocchie di S. Tommaso in Galera e di S. Giuliano in S. Giuliano delle Pignatte(14).
Nel 1778 tre case appartenenti alla parrocchia di S. Giuliano passarono a quella di S. Salvatore in Monte Corona(14).
Nel 1853 si esegue un restauro della chiesa di S. Giuliano compiuto dal mastro muratore Angelo Picchiarini(6).
Il ciborio resta nella chiesa di S. Giuliano fino alla fine degli anni '50 del 900(3)*5, poi viene portato alla Badia S. Salvatore di Monte Corona dove in occasione dei lavori di trasformazione e di ripristino prende il posto del grande altare(7); in S. Giuliano resta solo una traccia esigua del vecchio basamento(1). La struttura che sormontava il fonte battesimale era a sinistra dell'ingresso della chiesa, addossata a uno dei muri perimetrali(1)(3)(15). L'apparato pittorico trecentesco che copre il muro sul quale poggiava il ciborio, dimostra che la posizione originale del manufatto non poteva essere questa. A oggi si ignora la sua destinazione primitiva(3).
Alla fine degli anni 90 del secolo passato, la chiesa si presentava in stato di degrado con gli affreschi in parte staccati, un tetto fatiscente e le botole degli ossari sul pavimento aperte(1).
Oggi la chiesa sconsacrata di S. Giuliano è stata inglobata in una casa.
Ricerca e Sintesi
Strade e posti
Fonti
(1) S. Giuliano delle Pignatte, una chiesa dimenticata.
(2) Dissertazione.
(3) L'abbazia di San Salvatore di Monte Acuto - Montecorona nei secoli XI-XVIII.
(4) Città e territorio tra medioevo ed età moderna.
(5) Documenti di storia perugina.
(6) L'Ordine camaldolese dal Medioevo all'Età contemporanea nelle fonti degli Archivi di Stato italiani.
(7) Umbertide e il suo territorio.
(8) Le piante et i ritratti delle Città e Terre dell Umbria Sottoposte al Governo di Perugia.
(9) La popolazione dello Stato Romano (1656-1901)/Indice alfabetico di tutti i luoghi dello stato pontificio/Topografia dello stato pontificio.
(10) Annales Camaldulenses ordinis Sancti Benedicti.
(11) Belforti-Mariotti.
(12) Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV.
(13) In margine ad una carta geografica delle chiese, dei monasteri e degli ospedali della Diocesi e del contado di Perugia nel sec. XIV
(14) Le fonti per lo studio della popolazione della Diocesi di Perugia dalla metà del XVI secolo al 1860.
(15) Archivio per la storia ecclesiastica dell'Umbria, vol. 1.
Note
*1 La località di S. Giuliano delle Pignatte, chiamata anche solo S. Giuliano, viene facilmente confusa con altre come ad esempio Monte Giuliano e suo il viciono castello di S. Giuliano oppure con villa S. Giuliano in P.S.P. ubicata tra S. Nicolò di Celle, S. Angelo di Celle e Monte Corneo e attualmente scomparsa.
*2 Nel riferire questa notizia, la fonte(3) sembra compiere un imprecisione nell'affermare che questa concessione è stata fatta nell'aprile del 1553 dal pontefice Paolo III che invece muore nel 1549.
*3 *1 Dopo la confisca dei beni ecclesiastici da parte dello stato italiano, nel 1863 gli eremiti devono lasciare l'eremo di Montecorona e l'Abbazia di San Salvatore. Tutte le proprietà dei camaldolesi (2524 ha di terreni) sono date in affitto ai fratelli Santicchi e Vaiani e poi, nel 1865, sono vendute al conte Giuseppe Manni. Il 27 marzo 1871 le proprietà passano alla Famiglia Marignoli che costruiscono alla Badia una lussuosa abitazione e un importante canale d'irrigazione. Verso la fine del 1935 i Marignoli cedono la proprietà a una banca, che nel 1938 la vende al tenore Beniamino Gigli. Al profilarsi della seconda guerra mondiale, la proprietà viene venduta al gruppo I.F.I (Istituto Finanziario Italiano di FIAT); nel 1941 alla tenuta sono uniti i beni dell'azienda di Antognolla. Nel 1965 l'azienda agricola passa al gruppo S.A.I. (Società Assicuratrice Industriale della famiglia Agnelli). Nel 1979 la S.A.I. entra a far parte del gruppo Ursini ed oggi l'azienda di Monte Corona è chiamata "S.A.I. Agricola S.p.a.". Negli anni '80 si è avviata la vendita del castello di Antognolla("I castelli di Santa Giuliana, San Gregorio, Morcicchia")("medioevoinumbria.it").
*4 La fonte(4) riporta anche i censi di una chiesa di S. Giuliano di villa S. Giuliano in P.S.P. del sec. XIV e di una chiesa di S. Giuliano de Collinis in P.S.A. del 1489 entrambe dipendente dal monastero di S. Pietro di Perugia; non ho trovato conferme di una dipendenza di S. Giuliando in S. Giuliando delle Pignatte con il monastero di S. Pietro; la prima chiesa (ma forse anche la seconda) certamente si riferiscono alla chiesa di S. Giuliano nella villa omonima in P.S.P., come descritto in nota*1.
*5 In ("Elenco degli edifici monumentali XLIII. Provincia di Perugia" scritto nel 1914), risulta invece che il "... ciborio del x secolo, ora trasportato nella chiesa parrocchiale della Badia... ", quindi il ciborio è alla badia già nel 1914.